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Loro 2La recensione del film a cura della Redazione di FilmUP.com di Rosanna Donato02 maggio 2018Voto: 7.0
Dopo “Loro 1”, arriva nelle sale italiane dal 10 maggio “Loro 2”, il secondo film di Paolo Sorrentino che vede protagonista la figura dell’ex Premier Silvio Berlusconi, interpretato magistralmente da Toni Servillo. In questa seconda parte la crisi tra Silvio e Veronica (Elena Sofia Ricci) è ancora più profonda, e Berlusconi utilizza le sue doti di venditore per manovre politiche che condurranno alla caduta del governo della sinistra e al suo ritorno sulla poltrona di Presidente del Consiglio. Ma la sua passione per le giovani donne e per le "cene eleganti" lo condurranno inevitabilmente verso il baratro, rompendo l'incantesimo dell'innamoramento col quale aveva conquistato la moglie e gli italiani, e arrivando così alla sua caduta politica.
Se la prima pellicola sembrava una sorta di incipit a quello che avremmo visto in seguito, questo secondo tempo mostra la solitudine e sofferenza di un uomo che, rimasto solo, deve fare i conti con se stesso e con ciò che il Paese si aspetta da lui. In “Loro 2” il tutto diventa più chiaro. Personaggi e storie si infittiscono, rendendo cristallino ciò che Sorrentino voleva far emergere dal suo lavoro: non c’è distacco, non c’è una critica all’uomo che Berlusconi, politicamente parlando, è stato. No, c’è la voglia di entrare in profondità nell’anima di una persona che prima di tutto è un essere umano, con i suoi pregi e i suoi difetti, e che come tutti ha fatto i suoi sbagli. Allora Sorrentino cerca di guardare al di là del personaggio pubblico, di coglierne le sfumature che lo rendono più umano, elogiando così il suo lato più intimo, personale. Questo si nota anche nella relazione con Veronica, l’ormai ex moglie, alla quale Sorrentino lascia largo spazio nel corso della narrazione. Il ritmo del racconto non è lontano da quello del primo film, ma anzi risulta ancora più lento, forse per permetterci di provare empatia verso i personaggi e le loro storie, dalle quali - diversamente da “Loro 1” - emerge una profonda tristezza. Eppure Paolo Sorrentino non dimentica l’elemento ironico, e neppure quello umoristico che permettono di alleggerire il carico di emozioni dato dalle scene più drammatiche. Se nella prima parte del film di Sorrentino è evidente l’uso di inquadrature e simbolismi volti a suggestionare lo spettatore, in “Loro 2” questa caratteristica emerge ancora di più. La differenza sta nel fatto che in “Loro 1” si tende a privilegiare una fotografia dai toni vivi, accesi, mentre nella seconda parte si- utilizzano maggiormente toni cupi, freddi, proprio a sottolineare il malessere interiore del protagonista Toni Servillo. In entrambi i casi, parliamo di una fotografia nitida, pulita. Toni Servillo è perfettamente in parte nei panni di una caricatura di Silvio Berlusconi. Perché Sorrentino non lascia nulla al caso: l’umorismo, elemento importante per la riuscita complessiva della pellicola, è dato anche dal modo di parlare dell’attore, con forte accento milanese, e da come si presenta (l’aspetto) il suo personaggio. Anche Elena Sofia Ricci non manca di intensità nella sua performance, ma anzi risulta molto vera, convincente nel ruolo dell’ex moglie di Berlusconi, Veronica. Insomma, nonostante inganni, donne, feste e politica scorretta, dai film di Sorrentino emerge l’umanità dell’ex Premier. La frase dal film:
“Sono tornata solo per dirti che chiudo il sipario della mia vita coniugale con te” I FILM OGGI IN PROGRAMMAZIONE: In evidenza - Dal mondo del Cinema e della Televisione. |
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