LOL - Pazza del mio Migliore Amico
Diretto dalla francese Lisa Azuelos, l’originale, dalle nostre parti, lo si è visto soltanto presso il Festival Internazionale del film di Roma, nel 2008, e, successivamente, trasmesso sul piccolo schermo con il titolo “LOL-Il tempo dell’amore”.
Già, perché quella teen-comedy che vedeva Sophie Marceau nei panni della madre divorziata della giovane studentessa del titolo, interpretata da Christa Theret, non presentava altro che i connotati di tentativo di aggiornare al XXI secolo le tematiche affrontate nel dittico “Il tempo delle mele”, tramite il quale la bella attrice parigina, all’inizio degli anni Ottanta, fece il suo ingresso nel mondo della Settima arte.
Incuriosisce non poco, però, il fatto che sia la stessa Azuelos a firmare questo rifacimento a stelle e strisce della pellicola, ponendo Demi Moore al posto della Marceau e Miley Cyrus – nota al grande pubblico per aver concesso anima e corpo alla cantante adolescente Hannah Montana – nella parte di Lola detta Lol, studentessa alle prese con i primi amori e con i rapporti familiari, come anche i suoi compagni di classe.
Soprattutto, incuriosisce non poco perché, sebbene a co-sceneggiare il film insieme alla regista sia in questo caso Kamir Aïnouz e non più Nans Delgado, i circa novantasei minuti di visione sembrano limitarsi a riproporre pedissequamente quanto già offerto dal capostipite; dal quale vengono addirittura recuperati alcuni brani della colonna sonora (citiamo solo “Somewhere only we know” di Keane).
Quindi, mentre abbiamo anche il Thomas Jane di “The punisher” e il Jay Hernandez di “Hostel” rispettivamente nei ruoli dell’ex marito della Moore e del poliziotto con cui la donna inizia una nuova storia, si procede in mezzo alle stesse feste in casa, gli stessi equivoci sentimentali, le stesse chiacchierate in chat e la stessa infatuazione di una delle amiche di Lol nei confronti del professore di trigonometria... anche se i giovani protagonisti qui partono per la Francia anziché effettuare un viaggio in Inghilterra.
Di conseguenza, se il lungometraggio del 2008, costruito su una regia poco più che scolastica e del tutto privo di momenti particolarmente memorabili o divertenti, non appariva poi molto distante da un mediocre Federico Moccia d’oltralpe, questa versione 2012 non si rivela essere altro che la sua banalissima fotocopia d’oltreoceano.
La frase:
"Il mio nome è Lola, ma tutti mi chiamano Lol".
a cura di Francesco Lomuscio
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