L'estate del mio primo bacio
L'opera prima di Carlo Virzì, fratello più giovane di Paolo, si inserisce tra il filone nostalgico sugli anni '80, "Notte prima degli esami" e quello sui primi turbamenti adolescenziali, "Melissa P".
Senza essere nostalgico come il primo, né scandaloso come il secondo.
1987. Camilla, 13 anni, passa le sue vacanze nella villa di famiglia a Orbetello, convinta che questa sarà l'estate in cui riuscirà a dare il suo primo bacio. Le giornate, però, si consumano in solitudine, tra annoiati bagni in piscina, amori sognati e genitori assenti. Il padre (Andrea Renzi) è lontano, apparentemente per motivi di lavoro, in realtà perché ha una relazione extraconiugale. La madre (Laura Morante) invece è una donna sull'orlo dell'esaurimento nervoso che vuole dare un senso alla sua esistenza scrivendo la propria autobiografia e ignorando le necessità della figlia. Unica compagnia Adelmo, un ragazzo del luogo che pulisce la piscina della villa. Ben presto Camilla si innamora del giovane e attraverso questa esperienza sentimentale, abbandonerà l'infanzia per entrare nell'età dell'adolescenza.
Se in "Vacanze d'agosto" Paolo Virzì utilizzava le ferie per mostrare le differenze tra quelli "di destra" e quella "di sinistra", qui suo fratello cerca di contrapporre i ricchi ai poveri, cadendo però in un susseguirsi di luoghi comuni: i primi sono vanesi e arroganti, incapaci di occuparsi dei bisogni dei propri figli mentre gli altri sono rozzi ma di cuore. Arrivando col personaggio della Morante alla caricatura della ricca depressa.
L'errore, forse più marcato di Carlo è quello di seguire troppo le orme di Virzì senior, senza cercare di dare un suo proprio stile alla pellicola e senza avere il suo talento nel ritrarre in modo spiritoso ed eloquente la società.
La frase: "Mamma, mi guardi mentre faccio l'angelo?"
Elisa Giulidori
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