Le soleil assassiné
Hamid (Mehdi Dehbi) ama scrivere poesia ed il suo amico Belkacem (Ouassini Embarek) recitare. Nasce così un sodalizio che li porterà a mettere in scena con gli amici del villaggio una commedia per un concorso ad Algeri. Sarà la prima di tante delusioni non solo perché non vinceranno il concorso, ma perché saranno squalificati con un pretesto a causa dell'argomento un po' troppo "spinoso".
L'Algeria degli anni '60, post-liberazione, è uno stato terribilmente repressivo, dove per far acquistare un'identità araba al popolo, l'integralismo islamico esercita tutta la sua forza e qualunque forma espressiva o comportamentale al di fuori degli schemi, viene pesantemente "dissuasa".
I due partono comunque alla volta di Algeri per iscriversi all'università spinti soprattutto dalla figura Jean Sénac (Charles Berling / 15 agosto) un poeta franco-algerino che cura una trasmissione radiofonica. La capitale eserciterà un fascino incredibile su Hamid e Belkacem. All'aria di fermento culturale e di parziale liberalismo dell'università si contrappone l'atmosfera oppressiva che colpisce soprattutto donne e "persone sgradite". Proprio tra queste finirà Sénac reo di omosessualità dichiarata, ma soprattutto di aver supportato una forma d'arte non in linea con i principi del regime.
Terra bruciata è la parola d'ordine per tutti, infatti per distruggere un uomo bisogna prima allontanarlo dagli sguardi dell'opinione pubblica, screditarlo magari e poi si potrà orchestrare un bell'assassinio mascherato da delitto passionale, altrimenti ci si potrebbe ritrovare tra le mani una sorta di martire.
Che la fine di Sénac fosse quella era ben chiaro a tutti, resta da vedere cosa ne sarà dei due ragazzi ora che hanno visto il vero colore dei loro sogni.
Storie di ordinario regime, che sia quello Algerino, Fascista o Stalinista poco importa. L'unica cosa che importa sono le coercizioni psicologiche, la privazione della libertà individuale e tutto quanto sia teso a piegare coloro che non cantano nel coro. Abdelkrim Bahlouyl ci racconta di tutto questo aggiungendo quel po' di leggerezza della vita di due adolescenti che aiuta a non finire completamente seppelliti dallo sdegno e dal rancore.
Accattivante.
La frase:
"Un giorno anche loro avranno paura, perché la libertà li attende e non si può assassinare il sole!"
La chicca:
i due protagonisti ricordano un po' Lucio Battisti ed Adriano Celentano giovani.
Valerio Salvi
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