Le 5 leggende
L’uomo nero è il cattivo per eccellenza di tutti i bambini che hanno paura del buio. Guai a lasciare che i propri sogni vengano infestati dalle sue incursioni malefiche e se vi siete sempre salvati dal conoscerlo il merito è dei cinque guardiani dei bambini, ovvero Babbo Natale, il Coniglio Pasquale, la Fata del Dentino, l’uomo di sabbia (mai sentito prima di questo film) e, soprattutto, di Jack Frost, il ragazzo del freddo e del gelo conosciuto soprattutto nei paesi nordici. Sono loro cinque le divinità (pagane) che provvedono a mantenere felici i bambini benestanti ed occidentali (gli altri si attaccano) e che sono chiamati ancora una volta ad unire le forze ora che l’uomo nero è tornato a farsi vedere in giro, più determinato che mai a portare l’oscurità sul resto del mondo.
Il nuovo film d’animazione prodotto dalla Dreamwoks è tratto da un libro di William Joyce e si propone di realizzare un intrattenimento che strizzi l’occhio all’idea stessa delle favole, ma senza perdere di vista la spettacolarità. E così, se da una parte è apprezzabile la capacità di raccontare un passaggio drammatico della vicenda come quello della morte del ragazzo che poi sarebbe diventato Jack Frost, dall’altro è un po’ povera di spunti veramente interessanti o di una morale che non sia il semplice "è bello volare con la fantasia". Manche un po’ di spessore e se questa assenza non sarà avvertita dal pubblico più adulto e smaliziato che non ha certo bisogno di un cartone animato per arrivare a certe conclusioni (ma neanche questo è detto, basti pensare a film come "Wall-E", "Nemo" e "Up"), dall’altro non lascia tracce di sé nemmeno ad un bambino che a) continuerà a non capire chi è e perché Jack Frost è più cool di Babbo Natale, b) perché il Coniglio Pasquale sembra Alberto Castagna e, soprattutto c) perché Morfeo, la divinità dei sogni, sia diventato Sandman, l’uomo di sabbia (in realtà questa associazione l’ha fatta anche Neil Gaiman, ma quanti conoscono veramente i lavori di questo geniale scrittore e fumettista?).
Il risultato è un film senza dubbio godibile, ben girato e con qualche buono sketch comico, ma nulla più, tutto sa di déjà-vu. Forse l’ambizione non era più alta, ma visti gli ultimi passaggi a vuoto della Pixar ("Cars 2" e "The Brave"), si comincia un po’ a sentire l’assenza di un bel film d’animazione che sorprenda lo spettatore anche per i suoi contenuti.
La frase:
"Portiamo gioia e sogni".
a cura di Andrea D'Addio
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