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La morte sospesa - Touching the void
Vi ricordate "Ultimo minuto", quella celebre trasmissione di RaiTre in cui mancate tragedie sventate proprio per un capello venivano ricostruite alla maniera della fiction da troupe televisive? A livello qualitativo non sarà certo il più azzeccato dei paragoni, ma è utile per farvi capire che tipo di documentario sia "La morte sospesa", il nuovo film di Kevin MacDonald, premio Oscar nel 2000 con One day in September proprio in questa categoria.
Nel 1985 Joe Simpson e Simon Yates, due giovani alpinisti inglesi, si recano sulle Ande peruviane per scalare la Siula Grande, un'impresa mai riuscita a nessuno prima di loro. Mentre l'ascesa della vetta si rivela abbastanza agevole (dire facile sarebbe irrispettoso visto che parliamo sempre di persone che si scalano veri e propri muri con tanto di bagagli...), la discesa diventa un vero e proprio incubo. Joe, infatti, si rompe una gamba e...
Tratto dal libro autobiografico di Joe Simpson, "La morte sospesa" è un docufilm dal grande impatto emotivo. Due soli personaggi e un ambiente ostile che non permette alle parole di prendere il sopravvento sull'azione. Sono le due voci fuori campo dei protagonisti di quella terribile avventura a raccontarci le loro speranze, i loro pensieri, la loro forza di volontà, le loro paure. La sensazione sarà quella di stare assistendo ad un vero e proprio film horror che ha nella natura imponente i suoi mostri sempre lì pronti a fare capolino quando si pensa di aver finalmente scampato il pericolo. Merito di Kevin MacDonald, capace di rendere fluide e claustrofobiche sequenze che potevano essere sprecate se si fosse deciso per un taglio di tipo prettamente documentaristico, e di una storia raccontata senza alcuna falsificazione drammaturgica che effettivamente ha dell'impensabile.
Un film che giustamente sta ricevendo apprezzamenti in tutto il mondo (miglior film inglese ai BAFTA, vincitore del Festival di Trento) e che speriamo possa ricevere un giusta distribuzione anche qui da noi.
Come locations per il film sono state scelte la reale Siula Grande per le scene degli accampamenti e le Alpi per le scene girate ad alta altitudine. Sarà pure un film, ma viene freddo solo a pensarci.
La frase: "Premetti il viso contro la neve cercando di portar ordine nel mio cervello confuso. E ora, che fai, Joe?"
Andrea D'Addio
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