L'amore dura tre anni
E’ un filmato risalente al 1983 riguardante il poeta maledetto Charles Bukowski che definisce l’amore come una nebbiolina destinata a svanire ai primi bagliori dalla realtà a precedere i titoli di testa del primo lungometraggio di Frédéric Beisgbeder, scrittore e critico letterario francese.
Lungometraggio che, partendo proprio dal suo romanzo "L’amore dura tre anni", pone Gaspard Proust nel ruolo del disincantato Marc Marronier, critico letterario di giorno e cronista mondano di sera, convinto che l’amore possa durare al massimo tre anni, ovvero il tempo che il proprio matrimonio ha impiegato per andare allo sfascio, quando la moglie Anne alias Elisa Sednaoui lo ha lasciato per uno scrittore di successo.
Per ripicca e per sfida, infatti, tra pensieri del calibro di "L’amore è una battaglia perduta in partenza contro il tempo" e "Nel XXI secolo l’amore è un messaggio senza risposta", lo vediamo gettarsi a capofitto nella scrittura di un pamphlet contro quello che un po’ tutti definiscono il sentimento più bello; senza immaginare, però, che la sua vita possa essere scossa dall’improvviso incontro con l’irresistibile Alice, legata a un altro uomo e cui concede anima e corpo la Louise Bourgoin di "Adele e l’enigma del faraone" (2010).
Del resto, tra Valérie Lemercier nei panni di un’editrice e Joey Starr in quelli di Jean-Georges, amico di Marc fissato con il sesso, è in particolar modo sulla prova del cast che sembrano puntare i circa novantotto minuti di visione; il cui protagonista, ricordando in parte alcuni personaggi di un certo cinema rientrante nel periodo d’oro della Nouvelle Vague, non dimentica neppure di rivolgersi in più di un’occasione agli spettatori.
E, considerando la tipologia di dialoghi a due spesso sfruttata e un certo modo d’inscenare il tutto, non è da escludere che Beisgbeder – che trova anche il tempo di omaggiare "Il caso Thomas Crown" (1968) di Norman Jewison – possa essere stato influenzato da cineasti d’oltralpe quali Jacques Demy e Claude Lelouch nel raccontare su celluloide una commedia sentimentale non priva di tradimenti e bugie.
Commedia sentimentale non eccelsa ma guardabile, capace fortunatamente di riuscire anche nell’impresa di strappare qualche sorriso... nel ricordarci che non si può parlare statisticamente dell’amore.
La frase:
"L’amicizia uomo-donna è come l’aria eolica: se ne parla molto, ma è aria fredda".
a cura di Francesco Lomuscio
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