Lagaan

Per chi, come me, è affascinato da forme artistiche brevi come la poesia, la canzone pop o le comiche, un film che dura tre ore e quaranta minuti può spaventare anche solo come concetto. Ma ovviamente, per quanto riguarda ogni tipo di arte non si può fare un discorso sulla quantità (d'altra parte "Ludwig" di Luchino Visconti o "I cancelli del cielo" di Michael Cimino che superano entrambi le tre ore sono dei capolavori).
Nel caso di "Lagaan" del regista indiano Ashutosh Gowariker il discorso sulla durata è assolutamente irrilevante perché il film è deliziosamente scorrevole.
La storia è quella di un villaggio dell'India (Champaner) alla fine dell'ottocento. Il raccolto è magro e non ci sono le condizioni, data la siccità, per pagare la tassa dovuta agli occupanti inglesi. Allora il cattivissimo capitano Russell (interpretato dal bravo Paul Blackthorne) propone ai contadini di giocarsi il loro futuro con una partita a cricket. Avranno tre mesi di tempo per prepararsi.
Il film scorre tranquillo fino ai primi tre quarti d'ora, quando all'improvviso i personaggi, cominciano a cantare e ballare come se fosse un musical. Assolutamente geniale!
Il film si trasforma in una specie di "Grease" ambientato nel secolo scorso (preciso che tutto questo è da considerarsi un merito!).
La cosa più affascinante per questo tipo di cinema (la nuova Hollywood) è che elementi che in altre filmografie potrebbero apparire stucchevoli, qui sono rappresentate in modo genuinamente elementare e tutto scorre con grande piacere degli occhi.
Voglio dire: sappiamo già come andrà a finire ma ci affascina lo stesso. Le ultime due ore sembrano un "Fuga per la vittoria" (John Huston, 1981) o "Fino all'ultima meta" (Robert Aldritch, 1974) eppure questo senso di "già visto" non ci dà assolutamente fastidio.
Complimenti al modo in cui è stata realizzata una commedia, che notoriamente è forma più concisa del film drammatico, senza una minima caduta di tono. I personaggi, che qui si potrebbero definire caratteri, talmente sono delineati nei loro ruoli (i buoni e i cattivi) sono magistralmente interpretati con una semplicità che ha del magico.
Insomma, non lasciatevi spaventare dalle tre ore e più della durata. "Lagaan" è un film che merita sia per la curiosità di una forma poco conosciuta, sia per la semplicità con cui è rappresentata.
Benvenuto al nuovo cinema!

Renato Massaccesi

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