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Jem e le Holograms

La recensione del film a cura della Redazione di FilmUP.com

di Roberto Leofrigio21 giugno 2016Voto: 7.0
 

  • Foto dal film Jem e le Holograms
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Direttamente dagli anni '80 arriva sugli schermi questo film tratto da una serie tv animata, difatti la grande passione del regista John M Chu (che ha diretto la serie "Step Up" e "Gi Joe-La vendetta") lo ha condotto a questo progetto, essendo un super fan di questa serie di notevole successo ispirata ad una serie di bambole creata dalla Hasbro che assieme alla Sunbow creò la serie; serie giunta anche nel nostro paese nella seconda metà degli anni '80, la cui canzone della sigla era cantata da Cristina D'Avena e riscuote ancora oggi un grande successo tra gli ex adolescenti o bimbi dell'epoca.

La scelta del regista è stata quella solo di adattare ai gusti attuali, modificando parzialmente la storia originale: troviamo Aubrey Peeples che interpreta la ragazza di provincia Jerrica Benton che diviene una superstar rock grazie ad un video postato su Youtube con il nome di Jem. Dopo la perdita dei genitori, Jerrica vive con la sorella Kimber e le due sorellastre presso la casa di zia Bailey interpretata dalla storica Molly Ringwald, protagonista nel 1984 di "Sixteen Candles - Un compleanno" da ricordare considerato ormai un cult anni '80 per i teen dell'epoca.
La famiglia di zia Bailey si ritrova alle prese con molti problemi economici che di colpo vengono risolti grazie alla fissazione di Kimber (Aurora Perrinau), maniaca dei social che aveva spinto le sorelle a formare un piccolo gruppo rock per gioco. Il video postato della giovane Errica che si fa chiamare Jem è di colpo il successo ! Tutte le sorelle si ritrovano a Los Angeles ingaggiate dalla manager della Starlight potente casa discografica diretta da Erica Raymond (interpretata da una strepitosa Juliette Lewis) pronta a trasformare la misteriosa Jem nel nuovo fenomeno discografico. Le ragazze giunte nella grande città presto fanno conoscenza di tutti i meccanismi destinati a farle diventare delle rock star e con l'aiuto del figlio di Erica, Rio Raymond (Ryan Guzman) in breve si ritroveranno sul palco ad esibirsi.

Nel film troviamo anche Synergy un robot che nella serie originale animata permetteva a Jerrica di trasformarsi in Jem e al suo gruppo con sgargianti parrucche e look rock anni '80, invece la scelta operata da Chu è quella di introdurci nella vicenda del padre scomparso di Jerrica e Kimber. Il robot Synergy, è il mezzo con cui le sorelle ricevono l’ultimo regalo del loro padre: una caccia al tesoro per scoprire il suo ultimo messaggio realizzato dentro un ologramma, una perfetta metafora per il passaggio dall'adolescenza all'età adulta.

Le scelte registiche di Chu riescono a dare al film il giusto contesto attuale, inutile tentare una replica in stile anni'80 il regista introduce tutte le soluzioni attuali legate ai social media, mostrandoci i fan su Instagram, Facebook, Twitter che esaltano la loro nuova star, vecchie registrazioni in Svhs per portarci ai ricordi da bambina con il padre, video di Youtube, coordinate geografiche tramite Google Map, dialoghi in chat, allineando totalmente il film ai gusti attuali dei teen di oggi, ma al tempo stesso strizzando l'occhio qua e là con tante citazioni agli ormai non più giovani fan della serie animata. Grazie alle interpreti ed in particolare un'ottima Juliette Lewis, spietata manager della Starlight, che vuole a tutti i costi una Jem solista senza sorelle, fatto che condurrà le sorelle a battagliare con Lei all'interno di una storia dal forte messaggio familiare e sulla propria identità, il regista ci conduce alla genesi del gruppo di Jem e le Holograms.

Pur trovandoci nella classica storia destinata ai teen, fatta di tutti quegli elementi cari al cinema d'oltreoceano basati sul valore della famiglia, saranno le future Holograms a non far cadere la giovane Jem nella dorata trappola dello star system; il risultato finale sono due ore di intrattenimento con una valida colonna sonora che fanno il loro dovere e risultano molto gradevoli per i giovani di oggi; viceversa per gli attempati fan della serie consiglio di attendere i titoli di coda per un finalino che potrà essere compreso solo da loro, a riprova di come Chu pur cercando di realizzare un prodotto destinato a tutti non ha certo tradito il suo sviscerato amore per la serie animata, amore coltivato fin da piccolo.

Ricordiamo che il messaggio della storica serie era incentrato sul restare fedeli alla propria identità e coltivare la propria libera espressione, che fosse attraverso la musica, l'arte, la danza o qualsiasi altra attività e Jem e le Holograms sono delle vere paladine nel difendere questa idea. Di conseguenza il regista suo malgrado si è trasformato nel computer Sinergy compiendo un’operazione che ha riportato in vita sul grande schermo in carne e ossa la sua eroina e probabilmente farà tornare in mente a molti il motivetto della sigla originale: "il mio nome è Jem sono una cantante, bella e stravagante, ballo il rock n' roll, vesto assai elegante, certe volte lo sai sono esuberante...."


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