FilmUP - Recensione: Italiano per principianti

Italiano per principianti
A sette anni dalla fondazione del Dogma '95, le regole inconfutabili conosciute come "Voto di castità" sono ancora oggi emblema di un cinema non artificioso ed essenziale. A "Idioti" del suo fondatore Lars Von Trier, "Festen" di Thomas Vinterberg o "Mifune" di Soren Kragh-Jacobsen - per citarne solo alcuni - si aggiunge il film della danese Lone Scherfig, classe 1959.
Straordinario successo di critica e pubblico e vincitore dell'Orso d'Argento al Festival di Berlino di quest'anno, il terzo lungometraggio della regista danese è un racconto vivace e scanzonato di un gruppo di uomini e donne che la passione per la lingua italiana avvicina, in un gioco di amori e amicizie mai privo di sottile ironia. La Scherfig pur aderendo alle regole del Dogma che impongono luci naturali e vietano in scena gli accessori, aggiunge una nuova spontaneità nel copione sostituendo l'improvvisazione degli attori a quella della macchina da presa. Attorno ai sei protagonisti aggiunge così un'inattesa atmosfera di allegria, non dimenticando mai di lasciare spazio all'umorismo, sebbene nel tempo di un attimo.

Il film si costruisce come un puzzle nel racconto a volte triste, a volte persino paradossale delle vite intime o professionali dei protagonisti: una pasticcera imbranata che vive con un padre padrone; una parrucchiera che deve occuparsi della madre malata e alcolizzata; un pastore islandese da poco vedovo costretto a sostituire un reverendo impazzito in una sconosciuta cittadina della Danimarca; un portiere notturno innamorato di una ragazza italiana; e infine un energico cameriere tifoso della Juventus. Legati l'uno all'altro, e non solo perché allievi dello stesso corso di italiano, le loro solitudini si comporranno quasi magicamente in nuove ed originali coppie, formando al tempo stesso un singolare ed eterogeneo gruppo di amici solidali.

Eccezionale lavoro di composizione - della regista come anche degli attori - attraverso cui, con insolita e incantevole acutezza, si dipanano in modo rapido e naturale le vite dei protagonisti, che sebbene sentano grave il peso della solitudine sono in grado di scoprire e realizzare la propria semplice felicità.

Valeria Chiari

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