I più grandi di tutti
Sullo sfondo di una provincia del litorale toscano, negli anni ’90, una rock band tenta la strada del successo che però si dimostra breve e poco soddisfacente. Il progetto è stato un fallimento e gli ex membri dei Pluto ora conducono vite "normali": il cantante Maurilio (Marco Cocci) lavora in un pub e divide con altri l’affitto di un appartamento, il chitarrista Rino (Dario Kappa Cappanera) vive con suo padre e ha un posto fisso in fabbrica, la bassista Sabrina (Claudia Pandolfi) vive in una bella casa con il suo nuovo compagno di buona famiglia e il batterista Loris (Alessandro Roja) ha sposato la sua compagna storica Simona (Claudia Potenza). Un giorno Loris riceve una mail da un critico musicale, che si definisce il massimo esperto dei Pluto, che li contatta per realizzare un documentario sulla loro storia.
Si può dire senza dubbio che sia un film tutto di Carlo Virzì che lo dirige, firma la sceneggiatura e compone le musiche (colonna sonora e canzoni dei Pluto). Un impegno a tutto tondo che vorrebbe condurre verso un prodotto alternativo, che racconta una vicenda "sporca" fatta da gente fuori dagli schemi. Tutto questo però non accade. Più che il simbolo del rock italiano, i Pluto sembrano la brutta copia di una qualsiasi rock band inglese o statunitense. Il regista conosce bene questo tipo di ambiente musicale toscano ma sembra non riuscire a rendergli giustizia. La scelta degli attori si rivela poco efficace, si ha la sensazione che siano fuori luogo, Claudia Pandolfi più di tutti. L’unica scelta azzeccata sembra essere Cappanera, chitarrista nella vita e celebre personaggio della scena toscana heavy; molto carina l’interpretazione del rapper Frankie Hi Nrg, assistente tutto fare di Ludovico il fan (e conoscitore) numero uno dei Pluto paralizzato dalla vita in giù, la cui vicenda fortemente drammatica per altro si lega poco alle altre vicende del film.
Non c’è dubbio che Virzì abbia voluto raccontare un mondo underground, sporco e alternativo, ma lo fa in modo preciso e posato.
"I più grandi di tutti" è in sostanza una commediola su un gruppo rock; la forma non si addice al contenuto e anzi, ne demolisce totalmente il fascino. Il risultato è dunque poco originale e nemmeno divertente: una commedia dovrebbe far sorridere ma la sceneggiatura si rivela un po’ debole e piena di stereotipi, soprattutto nel dialetto.
Sono chiari i riferimenti a band famose per le loro apparizioni filmiche come Blues Brothers e Tenacious D. ma il paragone appare inadeguato; senza nulla togliere al gruppo di Virzì, si tratta di band indubbiamente più carismatiche e di film di gran lunga più divertenti.
La frase:
"E adesso li vedi? Non sanno che fare della loro vita".
a cura di Fabiola Fortuna
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