Io Amo Andrea
Produrre questo film si può dire che sia stata un'avventura, è questa, infatti, quella che viene definita una produzione indipendente. Francesco Nuti insieme con un imprenditore, Andrea Girombelli, ha costituito una società, chiamata "FrancescAndrea", che si scontra con l'egemonia americana e le grosse case di distribuzione italiane, che normalmente detengono potere del mercato cinematografico. "Io Amo Andrea" è l'ultimo capolavoro di Francesco Nuti, che sia come attore, che come regista, ci parla d'amore ma con una sottile e arguta vena ironica, così come ci ha da sempre abituati a vederlo. La comicità di Nuti è qui, come sempre, molto meno diretta di quella esibita dagli altri colleghi italiani, e la sua ricercatezza nella regia ne determina il ritmo. Il film è stato interamente girato a Milano, e solo di notte, proprio per una scelta stilistica, per disegnare delle atmosfere diverse, dalla solita realtà quotidiana. Quella che in questo film vediamo, è una Milano che pur con tutto il suo caratteristico caos, diventa solitaria, come se volesse incorniciare la storia, i sentimenti. Il protagonista è Dado (Francesco Nuti "Il signor Quindicipalle", "Madonna che silenzio c'è stasera"), un veterinario di quarantanni, divorziato, con una pessima vita sentimentale. Si innamora di una ragazza tutto pepe (Agathe De La Fontaine "Train de Vie", "Reality Show"), molto più giovane di lui, che lo trascina in un'appassionata e travolgente storia d'amore. Tutto procede bene, finché non si viene a sapere che lei è già fidanzata con un ingegnere che si chiama Andrea (Francesca Neri "Sud", "Carne Tremula"), ma è una donna. È una storia coraggiosa, che parla di sentimenti, e del coraggio di amare, e di riconoscere il vero amore e saperlo accettare. È una storia moderna, perché si parla del nuovo modo di amare, e di come bisognerebbe accettarlo senza stupirsi e senza necessariamente cercare di capirlo.
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