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Insidious











Se a partire dal prologo sembra di assistere a un horror d’altri tempi, non c’è davvero da stupirsi, visto che il regista di origini malesi James Wan – cui dobbiamo il capostipite dell’osannatissima saga "Saw" – aveva già avuto modo di cimentarsi con cupe atmosfere degne dei film di paura del passato tramite il non disprezzabile "Dead silence" (2007).
Tanto più che, per preparare la vicenda dei coniugi Renai e Josh, rispettivamente interpretati da Rose Byrne e Patrick Wilson, alle prese con l’improvviso stato comatoso in cui è caduto uno dei loro due piccoli figli dopo essersi trasferiti in una vecchia villetta di periferia nella quale cominciano a verificarsi strani fenomeni, dichiara di aver riguardato pellicole del calibro di "Suspense" (1961) di Jack Clayton e "Carnival of souls" (1962) di Herk Harvey.
Anche se, tra inquietanti voci ascoltate attraverso il baby monitor e immancabili apparizioni improvvise, sono soprattutto "Poltergeist-Demoniache presenze" (1982) di Tobe Hooper e i primi due capitoli della serie "Amityville" a tornare alla memoria durante la visione di quello che, in maniera evidente, non presenta altro che le fattezze di un mix di dramma familiare e ghost story.
Mix destinato a tirare in ballo anche due acchiappafantasmi – uno dei quali incarnato dallo sceneggiatore del lungometraggio Leigh Whannell – e una medium con il volto della Lin Shaye di "Tutti pazzi per Mary" (1998); mentre non mancano neppure installazioni "proto-Paranormal activity" di videocamere atte a filmare le manifestazioni spettrali della dimora.
Del resto, figura proprio Oren Peli – autore del gettonatissimo low budget che pare abbia spaventato Steven Spielberg – tra i produttori del film, confezionato da Wan con la consueta professionalità, pur risultando meno originale del solito.
Fino alla parte finale (la più riuscita) dell’oltre ora e quaranta totale, la quale lascia perfino avvertire influenze kruegeriane per quanto simile a quella di "Nightmare - Nuovo incubo" (1994) di Wes Craven.

La frase:
- "Pensi che la casa sia infestata?"
- "Non lo penso, sono sicura".

a cura di Francesco Lomuscio

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