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Indovina chi sposa Sally
Che può succedere se due matrimoni condividono lo stesso spazio? Come potrebbero interagire o, ancor più precisamente, addirittura "scontrarsi"?
Accortosi durante un ricevimento del fatto che una parete divideva due feste nuziali diverse, il regista televisivo originario di Dublino Stephen Burke è partito da questi interrogativi per concepire la sceneggiatura del suo primo lungometraggio cinematografico, costruito sull’importante giorno in cui, nello stesso posto, Freddie (Tom Riley) sta sposando per la seconda volta la nevrotica Sophie (Jade Yourell), mentre Maura (Sally Hawkins), per motivi tutt’altro che legati all’amore, si sta unendo nel matrimonio con l’uomo di colore Wilson (Ariyon Bakare).
La miccia per dare il via all’ennesimo elaborato di celluloide che, come accaduto in titoli del calibro di "Quattro matrimoni e un funerale" (1994) di Mike Newell e "Bride wars - La mia miglior nemica" (2009) di Gary Winick, sfrutta il giorno della festa di nozze per tirare in ballo la consueta sfilza di personaggi assortiti atta a generare esilaranti risvolti nei circa 97 minuti di visione, la cui locandina riporta "Tutto è bene quel che comincia male".
Anche se Burke, il quale, tra invitati e infiltrati, fa procedere il tutto in mezzo ad equivoci e rivelazioni, dichiara di aver sempre avuto un debole per le commedie screwball degli anni Trenta e Quaranta e per film come "A qualcuno piace caldo" (1959) di Billy Wilder, oltre ad annoverare tra le sue fonti d’ispirazione "Scandalo a Philadelphia" (1940) di George Cukor e "Stregata dalla luna" (1987) di Norman Jewison.
Ma, nonostante le situazioni assurde all’interno della sua pellicola si susseguano con notevole velocità, ci si annoia abbastanza e a ridere è soprattutto il pubblico femminile, cui, fino al prevedibilissimo epilogo, la tipologia di comicità sfruttata sembra principalmente rivolgersi. Però, bisogna anche tener conto in particolar modo del fatto che noi spettatori italiani, abituati a sghignazzare dinanzi alle commedie nostrane e a quelle d’oltreoceano, non siamo ancora del tutto propensi a digerire il prodotto comico di stampo europeo.
Domanda: qualcuno ci spiega perché nel titolo italiano, anziché essere presente il nome della protagonista Maura viene riportato quello della Hawkins, che la interpreta?
La frase: "Ti ho detto che non era un matrimonio normale e che non avremmo vissuto insieme, giusto?".
Francesco Lomuscio
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