Il mio migliore amico
"Un amico... niente di più comune..." o forse no!
Troppo spesso la semplice conoscenza viene scambiata per amicizia, i contatti di lavoro confusi con i rapporti personali. Ma chi possiamo ritenere un vero amico e chi un semplice conoscente?
Per tutti ci sarebbe un solo modo certo per scoprirlo, partecipare al proprio funerale.
Quante persone verseranno stille sincere, quale amico riempirà un anfora di lacrime per la terribile perdita?
Proprio con un funerale si apre "Il mio migliore amico"; una scena perfetta per struttura, ritmo e dialoghi, nella quale con pochi tratti si delinea in maniera completa la personalità del protagonista, François. Un antiquario di successo che antepone il suo lavoro a tutto e tutti.
Inconsapevolmente è solo, la sua condizione gli è ignota, fino alla sera in cui, durante una cena, la sua socia glielo fa notare: "Al tuo funerale non ci sarà nessuno". Per François questa rivelazione è come un fulmine a ciel sereno: "Ma se non sono libero per pranzo prima di tre settimane!".
Da qui parte la scommessa, motore del film, trovare il miglior amico entro dieci giorni.
E' esilarante, il modo in cui François stila una lista di possibili amici, le sue ingenue richieste per capire come possa nascere un'amicizia, l'apprendistato per diventare simpatico al prossimo. Tutta la prima parte è realmente comica, senza mai essere superficiale, i dialoghi sono brillanti e definiscono perfettamente le diverse personalità dei due protagonisti.
Sì perché come in tutti i film di Leconte i protagonisti sono una coppia, a fare da contraltare a François c'è Bruno, dolce e ingenuo tassista che accompagna ed educa l'antiquario nella sua strampalata ricerca di amici. E' fin troppo scontato che i due diventeranno realmente amici ma a questo punto si arriva in modo mai banale, analizzando in modo divertente un problema reale e grave.
La costruzione di quest'amicizia si basa su una sceneggiatura di ferro, dove il regista si rende quasi invisibile per dare tutto il risalto possibile ai due protagonisti e alla loro evoluzione.
Daniel Auteuil è un perfetto François, in lui non c'è un gesto o uno sguardo fuori posto, anche Dany Boon è molto bravo nella parte di Bruno.

La frase: "L'amicizia vera non ha prezzo. Se i regali alimentano l'amicizia, in nessun caso possono comprarla. L'amore si vende, qualche volta, l'amicizia mai".

Elisa Giulidori

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