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Il mio grosso grasso matrimonio greco 2











Il ritorno della temutissima famiglia allargata dei Portokalos non è al livello del primo film, ma “Il mio grosso grasso matrimonio greco 2” regge bene il confronto regalando freschezza e buona comicità agli spettatori. Il primo capitolo è entrato di diritto nella storia delle commedie moderne riuscendo ad incassare ben 400 milioni a fronte di una spesa di 5, una sfida per Kirk Jones battere il predecessore Joel Zwick.
I 94’ scorrono veloci senza mai annoiare gli spettatori, che si ritroveranno nelle dinamiche della famiglia greca più divertente di sempre che si è evoluta seguendo gli sviluppi della società in questi 14 anni di lontananza dal grande schermo. La prima cosa che colpisce è sicuramente il patto col diavolo di John Corbett, che dimostra che per lui gli anni non sono passati. Sempre divertente e in parte anche Nia Vardalos (la moglie), che qui dovrà relazionarsi con il difficile compito di affrontare la fase dell’adolescenza nella 17enne figlia Paris, interpretata dalla splendida Elena Kampouris, che deve vedersela sull’onnipresente presenza di tutto il clan desideroso di vederla presto impegnarsi con un ragazzo greco per “sfornare bambini”.
La storia, come nel primo film, poggerà la propria sceneggiatura su un matrimonio ma questa volta sarà davvero a sorpresa: Gus (Michael Constantine) e Maria (Lainie Kazan) non sono sposati perché il certificato non ha la firma del prete! Quale migliore occasione per riunire la famiglia e sbizzarrirsi? Gus a questo punto però prende la cosa alla leggera, scatenando la greca che è nella donna. Spetterà alla vera star del film Andrea Martin, che presta il volto alla scatenata Zia Voula, salvare la situazione e aiutare tre generazioni della famiglia a portare a termine questa nuova festa.
Il film ci mostra anche le difficoltà di Paris nel relazionarsi con i suoi coetanei a causa dell’ingombrante famiglia, ma alla fine è un velato invito a perdonare i genitori perché quel che fanno è per il bene dei figli (quasi sempre). “Il mio grosso e grasso matrimonio greco 2” è anche una rivincita per le donne, che qui sono le vere e proprie protagoniste della scena sia nella generazione “anzia”, in quella degli “adulti” e in quella adolescenziale.
A dirigere questo “grosso” cast viene chiamato il regista e sceneggiatore britannico Kirk Jones, che dopo il grande flop di “Che cosa aspettarsi quando si aspetta” ci ha messo 4 anni a tornare sulla scena ma questa volta riesce a portare a casa la sufficienza. L’opera va in porto senza troppe difficoltà, riuscendo a portare a casa un giudizio globalmente pienamente sopra la sufficienza. Il film come detto non brilla per originalità, ma a volte basta sorseggiare un qualcosa di frizzante e con le giuste bollicine per poterti gustare un’ora e mezza di leggera commedia.

La frase:
"Occhi aperti e ginocchia chiuse, altrimenti se apri le ginocchia chiudi gli occhi".

a cura di Thomas Cardinali

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