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Il fratello grande
Grande successo al box office in Russia arriva anche nelle sale italiane il seguito del film "Brother", scritto e diretto da Aleksei Balabanov.
Il "Fratello grande" ne è effettivamente la seconda parte, pur essendo ben diverso dall'originario, che vinse il premio "Un certain regard" al festival di Cannes del 1997.
Mentre il primo - mai arrivato in Italia - ambientato nella Russia post-comunista voleva essere una riflessione sulla malavita a San Pietroburgo, il secondo prendendo avvio in Russia, si sposta subito negli Stati Uniti in un'analisi non priva di ironia della mafia russa all'estero e dello scontro/incontro di quest'ultima con il sistema americano.
Protagonista della vicenda è sempre Danila, questa volta non più ingenuo ex-soldato dell'esercito russo, ma adulto e ben avviato nel sistema malavitoso moscovita. Deciso a vendicare la morte di un amico, Danila chiede aiuto anche al fratello, conosciuto nell'ambiente come il Tartaro e vola in America per concludere il "lavoro".
Un lungo viaggio per le strade del "paese delle libertà" per raggiungere Chicago ed uccidere Mr Mannis, che tanto somiglia a Jimmy Carter, il Presidente delle noccioline.
Sebbene sia troppo lungo e alcuni dei personaggi che costellano il viaggio di Danila siano francamente inutili, la storia non manca di carattere e umorismo. L'analisi dell'America è forse un pò troppo scontata e superficiale, basata in parte sul breve viaggio di Danila su di un TIR, tra camere d'albergo, camionisti e hamburger giganti, e in parte su qualche scontro piuttosto violento con protettori di colore e criminali dal sapore slavo.
La freddezza e determinazione di Danila sbattono continuamente con quel suo viso serio e angelico e, a sottolineare la follia delirante di tutti i suoi ammazzamenti, inutili per almeno una buona metà, ci sono le assurde telefonate al cellulare della neo-fidanzata del giovane killer che capitano con singolare intempestività sempre "in corso d'opera".
Diverte anche l'effetto della democratica possibilità di libertà dell'America sul 'Tartaro', che in breve tempo si trasforma in un improbabile cow boy finendo per asserragliarsi in un appartamento a minacciare la polizia rifiutandosi di lasciare il Paese.
Valeria Chiari
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