Il cavaliere solitario
Quarto film dei sette realizzati dal duo Budd Boetticher (regista) e Randolph Scott (protagonista), "Il cavaliere solitario" parte da due degli elementi classici del western: lo straniero e la città governata da boss e sceriffo corrotti.
Randolph Scott stavolta è Buchanan (da cui prende il nome il titolo originale: "Buchanan rides alone"), un mercenario tornato dalla rivoluzione messicana per allevare mucche nel suo amato Texas. La sosta che farà durante il ritorno in una piccola cittadina dominata dai fratelli Agry lo porterà però ad essere coinvolto in un omicidio e in una lotta fratricida...
Un film dalla sceneggiatura non eccezionale costruito per arrivare ad un'emozionan(abile)te finale. Tanti e continui sono, se non i buchi, i punti interrogativi. Possibile che una volta catturati degli assassini, li si leghi con nodi elementari, lasciandoli oltretutto soli con armi e cavalli? E perchè non ci si fa alcuno scrupolo quando si può sparare al primo che passa, ma quando c'è di mezzo un personaggio principale, gli si dice: "Mani in alto!" e lo si porti in prigione? Buchanan non è una cima, ma viene descritto con un passato da ottimo soldato. Come è possibile che abbia strategie così elementari?
Dubbi che lasciano comunque il tempo che trovano. Stiamo parlando infatti di pellicola di intrattenimento, tesa a divertire soprattutto nel suo essere convenzionalmente western, (differentemente da altri lavori sempre dello stesso Boetticher, che invece variavano profondamente alcuni abituali aspetti del genere). Interessante rimane comunque lo scontro finale, quando una bisaccia piena di soldi buttata in mezzo la strada, a metà distanza tra le due fazioni che si stanno sparando, viene cercata di essere presa da povere vittime sacrificali.
Un bel duello in cui si riescono a tirare le fila del racconto, coinvolgendo tutti i protagonisti in una sorta di bilancia della giustizia riequilibratrice.
Presentato restaurato alla 64esima Mostra del cinema di Venezia nell'ambito del ciclo Boetticher, "Il cavaliere solitario" vale così la visione più per avere un quadro completo della filmografia del suo autore, che per propri meriti.

La frase:
- "Quanto vi danno per uccidervi? Cinquanta? Cento dollari?"
- "Di più"
- "Qualsiasi cifra sarà comunque poco per l'uccisione di un texano".

Andrea D'Addio

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