FilmUP - Recensione: Human Traffic

Human Traffic
È la storia di 5 ragazzi inglesi e del loro lungo attesissimo week-end. Jip (John Simm, "Wonderland") e Lulu (Lorraine Pilkington, "The boxer") hanno qualche problema di coppia: Jip è preoccupato che i suoi fallimenti sessuali dovuti all'uso di droghe, lo portino ad una impotenza permanente. Il fidanzato di Lulu non soffre invece di questi problemi, soprattutto quando lei non è nei paraggi. Koop (Shaun Parkes) e Nina (Nicola Reynolds) stanno insieme da tempo e vivono felicemante la loro relazione, se si esclude il fatto che Koop è convinto che lei vada a letto con chiunque le capiti sotto tiro. Moff (Danny Dyer) è il classico adolescente disadattato, che non fa assolutamente nulla tranne rovinarsi il cervello a colpi di pasticche.
I ragazzi trascorrono la settimana facendo qualche lavoro saltuario o standosene in panciolle, aspettando il fine settimana che trascorreranno nel tempio della musica e del divertimento, organizzando la notte all'insegna dello sballo da extacy.
Scritto e diretto dall'esordiente Justin Kerrigan, il film ha raccolto enorme successo di critica in Gran Bretagna, dove alcune divertenti situazioni come la "Teoria sulle droghe in Guerre Stellari" e la "Politica dello spinello" sono già diventate un cult. In "Human traffic" Kerrigan ha voluto darci l'immagine (in maniera divertente) dei giovani inglesi di fine millennio: le loro vite ruotano attorno ad elementi come droghe sintetiche, locali, discoteche, liste per entrare nei locali più "giusti", telefonini, pupille dilatate e balli sfrenati. Un periodo in cui la cultura delle discoteche è il più importante movimento culturale con milioni di appassionati al seguito.

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