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Gods Behaving Badly











Cantava il celebre poeta inglese W. Shakespeare: “La strada per l’inferno è lastricata di buone intenzioni”.
Ebbene è proprio il caso di “Gods Behaving Badly”, film presentato nella sezione “Fuori Concorso” al Festival Internazionale di Roma 2013. L’opera filmica diretta da Marc Turtletaub, qui nelle vesti anche di sceneggiatore, sulla carta appare decisamente deliziosa, con una trama di per sé originale e sicuramente divertente e interpretata da un cast eccezionale, per non dire stellare... però all’atto pratico, manca qualcosa distruggendo completamente “le buone intenzioni originali”. Un colpo davvero difficile da digerire dato che Turtletaub è famoso per il suo intuito e spirito, dopo tutto è stato il produttore di opere come “Little Miss Sunshine” e “Sunshine Cleaning”. Tutti si aspettavano di più soprattutto tenendo conto che il libro da cui è stato tratto il film “Per l’amore di un dio”, scritto dall’inglese Marie Phillips, in America aveva riscosso grande successo. Nonostante tutto la vis comica non decolla, i ritmi seppur veloci e i dialoghi brillanti si perdono, mancano passaggi, elementi, è come se vi fossero dei vuoti all’interno della storia, i personaggi sono macchiette, tutti fanno da spalla agli altri... e la bravura dei talenti hollywoodiani non riesce a trasparire.
Gli antichi dei dell’Olimpo, ora rimasti in pochi e per lo più dimenticati, vivono a Manhattan e da sempre viziati e litigiosi cercano di sopravvivere come meglio possono. Sono invecchiati e ingrassati, sono lontanissimi dalle rappresentazioni statuarie antiche e nonostante i secoli continuano a pensare solo a loro stessi. A interpretare questo gruppo di reduci divini sono: Christopher Walken nei panni di Zeus, John Turturro è la voce narrante oltre che l’ostile Hades, Sharon Stone è la dea della bellezza, ossia la celebre Afrodite. A questi si aggiungono Apollo, interpretato da un simpatico Oliver Plat, Gideon Glick qui nelle vesti di Eros, Rosie Perez che interpreta Persefone la regina dei morti, Edie Falco nel ruolo di Artemide.
Tutto ha inizio quando per l’ennesima volta il dio Apollo fa infuriare e ingelosire la “dolce” Afrodite; stanca dei suoi continui tradimenti la dea ordina al figlio Eros di far innamorare Apollo, durante uno dei suoi spettacoli come “veggente”. Il problema è che la freccia scoccata dal dio dell’Amore colpisce la timida e mortale Kate, interpretata da Alicia Silverstone, che da sempre innamorata del suo compagno a Scarabeo, Neil, qui Ebon Moss- Bachrach, aspetta tra sospiri e ammiccamenti che lui finalmente si faccia avanti.
L’amore fra mortali e immortali, come ricordano tutti i miti e leggende greche è sempre complesso e così inizia la tragedia che porterà la giovane Kate a diventare una calda sostenitrice nonché suddita del mondo dei morti e al povero Neil non resterà che indossare i panni del novello Orfeo alla ricerca della sua dolce Euridice, ma... Pur desiderandolo Neil deve anche risolvere una piccola questioncina di poco conto, come il fatto che Apollo, dio del sole, sta morendo, cosa che comporterebbe una nuova glaciazione con la morte di tutta l’umanità. Come riuscire nell’impresa se non insegnando agli ultimi dei che il loro compito è aiutare gli esseri umani e non considerarli semplicemente dei giocattoli?
“Gods Behaving Badly” è un film grottesco, che non riesce a essere veramente divertente, manca qualcosa tanto che l’opera cade quasi nel “trash”, con una mancanza di effetti speciali realistici. Il talento recitativo dei diversi attori è come costretto e legato: nulla riesce a emergere e imporsi sulla scena. Un vero peccato.

La frase:
"Anche se continuo a dirgli di stare in incognito, il dio dell’Amore continua a vestirsi come un pennarello".

a cura di Federica Di Bartolo

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