Vivere un sogno
Doppietta del calciatore d'invenzione Santiago Munez. Dopo la prima marcatura ("Goal! Il film"), capitolo sul viaggio dal Messico alla squadra inglese del Newcastle United, ora arriva il raddoppio nel passaggio dal campionato britannico alla formazione più blasonata del mondo - il Real Madrid - con la possibilità di disputare la Champions League. Se poi non bastasse, il "continua…" finale ci tranquillizza sul completamento della trilogia.
Tatuaggio della madonna sulla spalla, Munez convince la sua compagna Roz - infermiera molto legata al proprio lavoro e con cui si sta per sposarsi - che non può rifiutare il contratto con il gotha del calcio per cui, almeno all'inizio, si vedranno spostandosi alternativamente. Si sa che il successo può dare alla testa, soprattutto quando uno viene dalla povertà, è giovane, lasciato solo e ha dato il benservito a un paterno procuratore. Anche perché l'ambiente è quel che è: l'amico e compagno di squadra Gavin è terrorizzato dalle rughe e ama le feste, mentre - se lo spirito generale è maschilista - le belle donne provocano e il tradimento di una notte è quasi scontato. Il giovane Santiago deve affrontare prove difficili: in Spagna scopre di avere un fratello più piccolo e con lui ritrova anche la madre (che per un brutto episodio di violenza familiare aveva abbandonato marito e figli), si fa espellere nella prima gara da titolare e resta fermo per un infortunio. Lui supera tutto, per cui ricuce con Roz e si sacrifica in favore di Gavin nella partita più importante - finora - della carriera.
Retorica con punte bizzarre (l'allenatore prima della finale europea dice ai ragazzi "dimenticatevi dei soldi e divertitevi"), musica ficcata in ogni momento utile, telecronache da videogame. Di tanto in tanto si vedono pure i veri "galacticos" così da assicurare al film, attraverso la pubblicità ai campioni, la curiosità di una fetta di appassionati a questo sport. Certo però che calcio e cinema non hanno mai legato troppo, in più senza mai raggiungere risultati di rilievo. Allora perché dovrebbe riuscirci un regista senza lode?.
La frase: "Sono rinchiuso qui con un branco di imbecilli". "Allora dovresti sentirti a tuo agio"
Federico Raponi
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