Gli amanti del Nilo
Nel 1943, nel bel mezzo della Seconda Guerra mondiale, la giovane Anne Frendo (Emma De Caunes - "Asterix e Cleopatra") vive nella Tunisia meridionale con il padre. La sua vita scorre senza particolari avvenimenti, finchè un giorno si imbatte nel cadavere di un soldato francese, Samuel (Eric Caravaca - "La chambre des officiers"). Colpita da questo avvenimento, Anne cade in catalessi, sogna di incontrare Samuel, e di cercare di impedire la sua inevitabile morte. Gli amanti del Nilo è una tenera storia d'amore, di quelle che di solito le nonne raccontano ai nipotini. È la storia di una ragazza romantica, semplice, che passa le sue giornate a dipingere acquerelli, ad ascoltare musica, a bere tè. È la storia di una sognatrice, di una di quelle persone per cui la realtà non è mai abbastanza buona. È la storia di un immaginario viaggio sul Nilo. Archeologia, amore, viaggi, avventura, misteri, segreti, tutto questo si ritrova in questo film semplice e leggero, che ha la capacità di risvegliare in ognuno la voglia di patire per una simile avventura. Eppure alla pellicola manca qualcosa; non convince, non cattura completamente l'attenzione. A tratti sembra una favola, le situazioni sono troppo ben costruite, le ambientazioni troppo perfette. È vero, la storia che viene narrata è essenzialmente basata sull'immaginazione di una ventenne, ma è così ben congegnata da risultare palesemente falsa. Potrebbe servire per far sognare stuoli di ragazzine brufolose, se solo accettassero di vederlo (visto che non c'è nessuno dei bellocci per i quali farebbero pazzie!). La fotografia è curatissima, luci ed ombre si muovono sullo sfondo seguendo un preciso disegno. Le musiche accompagnano piacevolmente tutte le scene, contribuendo a creare quell'atmosfera da sogno. I personaggi sembrano tagliati addosso ai protagonisti. Anne è una ribelle, una ragazza disposta a tutto per amore. Sfida tutte le proibizioni, passa ogni frontiera, quella della realtà, quella del tempo. Samuel è un temerario, un uomo che è abituato a sfidare la morte, che non ha paura di nulla, eppure si lega profondamente a questa ragazza così fuori dal normale che riesce a catturare il suo cuore. Simpaticissimo è il ruolo della zia direttrice di un museo, alla continua ricerca di gatti mummificati, di sarcofagi inviolati, di gioielli antichi e preziosi. Consigliato ai sognatori e soprattutto a coloro che sono alla ricerca del vero amore.
Teresa Lavanga
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