Ghost Movie
Del team che concepì il gettonatissimo "Scary movie - Senza paura, senza vergogna... senza cervello!" (2000) di Keenen Ivory Wyans, ovvero la tanto scorretta quanto amata parodia su celluloide del cinema horror di fine XX secolo, da "Scream" (1996) a "The Blair witch project - Il mistero della strega di Blair" (1999), abbiamo soltanto l’interprete Marlon Wayans; qui coinvolto sia in fase di sceneggiatura – al fianco del produttore Rick Alvarez – che nei panni del protagonista Malcolm, appena trasferitosi con la moglie Kisha alias Essence Atkins nella casa dei sogni che, però, si scopre presto covo di forze maligne.
D’altra parte, pur essendo presenti riferimenti a titoli quali "L’ultimo esorcismo" (2010) di Daniel Stamm e "L’altra faccia del diavolo" (2012) di William Brent Bell, è in particolar modo la saga "Paranormal activity" a essere presa di mira dall’operazione, al cui timone di regia troviamo il Michael Tiddes che, produttore associato di "Dance flick" (2009) di Damien Dante Wayans, include nel proprio curriculum dietro la camera di ripresa soltanto esperienze televisive.
E’ forse per quest’ultimo motivo, quindi, che i ritmi di narrazione alla base della oltre ora e venti di visione non fatichino a risultare tutt’altro che incalzanti già a cominciare dalla prima parte della pellicola, nel corso della quale, al massimo, l’unico momento divertente viene regalato da un peto improvviso.
Uno stratagemma comico che, però, finisce per essere più volte riutilizzato, perdendo, di conseguenza, la propria efficacia, man mano che l’insieme prosegue tra battute del tutto incapaci di strappare risate e l’entrata in scena di volti noti del cinema "leggero" a stelle e strisce; dal David Koechner di "Agente Smart: Casino totale" (2008) al Nick Swardson di "Mia moglie per finta" (2011).
E, ovviamente, non sono assenti neppure le consuete volgarità a base di escrementi e rapporti sessuali con entità invisibili che, se ai tempi del succitato "Scary movie" tempestavano una produzione comica riservata a spettatori over 14, oggi si mostrano in grado di intrattenere a dovere, paradossalmente, solo il non troppo maturo pubblico de "I soliti idioti".
Per tutti gli altri, la noia regna sovrana, come quando ci si trova dinanzi a un capitolo di "Paranormal activity".
La frase:
- "Sono claustrofobica, è chiaro?"
- "Sì, ma io sono puzzofobico".
a cura di Francesco Lomuscio
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