Forever Young
“Forever Young” è la nuova pellicola di Fausto Brizzi con interpreti Lillo, Luisa Rainieri, Fabrizio Bentivoglio, Sabrina Ferilli, Stefano Fresi, Teo Teocoli e Claudia Zanelli, tra i tanti.
Il film è un commedia corale, che vede interagire tra loro diverse coppie di personaggi: dal cinquantenne diviso tra due donne, una più giovane e l’altra più matura, al dj d’altri tempi che viene sostituito da una ragazzo più giovane, per poi passare all’uomo fissato con il benessere alimentare e fisico e alla donna matura in cerca di un cosiddetto Toy boy.
D’altronde già al titolo si intuisce dove la pellicola voglia andare a parare: non tutti sono pronti ad accettare l’avanzare del tempo ed è proprio questo il tema principale del lungometraggio di Brizzi, conosciuto dai più per aver diretto “Notte prima degli esami”, “Ex” e “Maschi contro femmine” e il suo sequel.
Il progetto mette in luce come gli uomini d’oggi tendano ad assumere atteggiamenti che li facciano sentire Forever Young, nonostante siano consapevoli (o quali) della loro età e dei ruoli che essa gli impone nella società: c’è chi sta per diventare nonno, ma al solo sentire la parola reagisce male, chi vive inseguendo una gioventù che sarà sempre un gradino avanti a lui e chi non riesce a stare al passo con i nuovi ritmi dei giovani e nonostante ciò continua a vivere in questo modo, incurante degli effetti negativi che potrebbero riverberarsi su di lui. Tra questi, però, sono presenti anche personaggi che non hanno timore di dimostrare l’età che hanno e di vivere la loro esistenza al meglio delle loro possibilità, senza curarsi di ciò che potrebbe pensare la gente, perchè invecchiare fa parte della vita e - come dice Stefano Fresi nel film - anche in questo c’è un lato positivo, “non sei morto giovane”.
Un altro tema importante è quello del confronto generazionale, che emerge in particolare nella storia che vede come protagonista Fabrizio Bentivoglio. La pellicola, impregnata di quella comicità tipica di Brizzi, non è solo divertente e ideale da guardare per passare un po’ di tempo in assoluta leggerezza, ma aiuta anche a riflettere, riuscendo a renderci più consapevoli dei reali motivi che inducono le persone a comportarsi in determinati modi. Anche nel lungometraggio, la cui colonna sonora si presta molto bene al susseguirsi di scene, alcuni personaggi sembrano prendere coscienza del fatto che dovrebbero cambiare le proprie abitudini ed aprirsi al nuovo mondo di cui fanno parte, quello della mezza età. Gli attori erano tutti in parte, ma c’è chi si è distinto particolarmente per il ruolo comico che ha ricoperto: Teo Teocoli, che impersona Franco, noto avvocato settantenne e fissato con l’attività fisica, e che ha dimostrato di non aver perso la sua innata comicità. Molto bravo anche Fabrizio Bentivoglio, che tra una nota di “Total Eclipse of the Heart” e un passo di danza, è riuscito a regalare momenti alquanto divertenti e imbarazzanti. E’ giusto menzionare anche l’interpretazione di Luisa Ranieri, che - con l’uso del suo dialetto napoletano - ha dato il via a un paio di scene davvero comiche, e quella di Stefano Fresi nel ruolo del genero di Franco.
L’unico aspetto negativo è il fatto che Fausto Brizzi non sia riuscito ad approfondire tutte le situazioni come avrebbe dovuto fare e l’aspetto caratteriale dei protagonisti, lasciando così lo spettatore in dubbio e perdendo la possibilità di offrire al pubblico italiano una delle pellicole più riuscite degli ultimi tempi .
Il finale, alquanto banale per certi aspetti, lascia l’amaro in bocca. Se da una parte si vede il cambiamento in alcuni personaggi, in altri sembra che la sindrome di Peter Pan non voglia abbandonarli, perdendo così l’occasione di essere davvero felici.
La frase:
"Non hai Facebook? Davvero? Ma come cazzo fai?".
a cura di Rosanna Donato
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