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Prova a incastrarmi - Find me Guilty
Tra il 1987 ed il 1988 si svolse nella città di New York il più lungo procedimento penale della storia giudiziaria degli Stati Uniti. Ben venti membri della famiglia Lucchese affrontarono un processo di 21 mesi e ben 76 capi d'accusa. Ciascuno degli imputati aveva un avvocato, quindi già questo comportò la moltiplicazione per venti di interrogatori ed interventi di apertura e di chiusura.
Il film di Sydney Lumet, basato in gran parte sugli atti di questo procedimento, racconta la storia di Giacomo "Jackie Dee" DiNorscio (Vin Diesel), che durante la celebrazione del processo era già in prigione per traffico di stupefacenti. Nonostante il procuratore gli avesse offerto una riduzione della pena in cambio della testimonianza contro i membri della famiglia Lucchese, DiNorscio decise di non tradire i suoi amici d'infanzia e di difendersi da solo, non confidando nel proprio avvocato. Ora nel mondo giudiziario statunitense ci sono due frasi molto note che dovrebbero applicarsi ad un caso del genere: "l'avvocato di se stesso ha per cliente uno sciocco" e "mai fare domande di cui non sai già la risposta". DiNorscio fu l'eccezione a queste due regole.
Find me Guilty è un film su come un uomo di grande personalità, anche se non di grande cultura possa fare la differenza in un processo soltanto grazie al proprio carisma. "Non sono una gangster, sono un gagster (un comico)", è questo quello che dice DiNorscio alla giuria. Si potrebbe quasi dire che si tratti quasi di una commedia, pur tenendo a mente il retroterra criminale di personaggi e situazioni che nonostante tutto ci fanno sorridere.
Vin Diesel, finora noto soprattuto per il cinema d'azione si prende una grande rivincita dimostrando di essere in grado di reggere un intero film senza mostrare mai i muscoli. Anzi, per il ruolo Diesel è ingrassato vistosamente e per nascondere la propria muscolatura si nasconde sotto ampi abiti, solo per mostrare di tanto in tanto il ventre prominente.
Find me Guilty è ambientato in un numero molto limitato di location, e principalmente nella sala delle udienze in cui viene celebrato il processo. Per meglio evidenziare l'eccezionalità dell'evento, Lumet sceglie di sviluppare l'aula del tribunale nell'ampiezza piuttosto che nel senso della lunghezza, posizionando ampi tavoli ovali ai quali siedono gli avvocati della difesa ed i loro clienti. L'ossessiva ripetizione degllo stesso spazio può ricordare alla lontana Quel pomeriggio di un giorno da cani, con la differenza che Find Me Guilty si snoda in un ambito temporale più esteso, tanto che possiamo notare l'alternarsi delle stagioni. Ma come il primo si basava sulla bravura di Al Pacino, il secondo si basa su un notevole One man show di Vin Diesel. Buono il cast, in generale.
Nonostante DiNorscio sia un criminale, riesce a catturare la simpatia di chi gli sta intorno, e soprattutto dello spettatore, diventando il perfetto antieroe. Egli dimostra di essere una scheggia impazzita nel sistema, perché con i suoi modi schietti fino alla rozzezza riesce a mettere in crisi un caso forse non preparato in maniera ottimale dal governo federale. Non è sicuramente il classico film di genere processuale, e in fondo perché aspettarsi la tipicità da un grande vecchio come Lumet?
La frase: "Potrebbe ripetere? Non ho sentito la battuta".
Mauro Corso
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