Eterno ritorno
"Eterno ritorno: provini" è l’ultima opera della cineasta ucraina, già Orso d'Argento a Berlino nel 1990 con "Sindrome astenica", Kira Murotova, che sembra sfidare la realtà presentando un prodotto illusorio, senza senso, ma che in realtà è semplicemente un omaggio all’attore e alla sua arte che con semplici sfumature tonali e mimetiche riesce a cambiare e stravolgere completamente il senso di un semplice dialogo. Questo è in sintesi lo spirito, il fulcro di questa opera che è un vero e proprio "Eterno provino".
Attraverso una sceneggiatura precisa e ben organizzata, lo spettatore si trova ad assistere sempre agli stessi dialoghi, cambiati di poco dagli attori che si adattano alla scenografia ogni volta diversa. Il film inizia in una camera e continua ad essere girato in interni, in stanze dove un uomo e una donna, forse due vecchi compagni di corso, si ritrovano. Lui le chiede consigli sentimentali dato che si è invaghito di due donne contemporaneamente. Le coppie cambiano, il colore si modifica, ma la partitura del dialogo è sempre la stessa. E’ una storia surreale e ripetitiva rivolta ad un pubblico raffinato e colto, che non cerca sicuramente i prodotti di facile intrattenimento, ma anche così l’opera risulta strana, paradossale quasi onirica, fino a che…Solo alla fine lo spettatore scopre che sono veramente dei provini montati in sequenza e visti da un paio di produttori/spettatori cosa che permette al film di passare dal colore al bianco e nero. Sono 114 minuti in cui la vita nelle sue sfumature irrompe prepotente, mostrando così una galleria di personaggi diversi, ma simili che rappresentano diversi tipo di uomo e diversi sentimenti. Secondo Kira Murotova: "Nel mio film lo spettatore è sempre presente nel gioco. L'arte stessa è basata sulla compartecipazione e sul gioco dei sentimenti. Noi stessi quando realizziamo un film giochiamo a fare arte".
"Eterno ritorno: provini" mette in scena la realtà umana, nelle sue mille e passa sfumature richiamando alla memoria le teorie del filosofo, poeta, saggista, compositore e filologo tedesco, Friedrich Wilhelm Nietzsche (Röcken, 1844 – Weimar, 1900) Come ha spiegato la stessa regista: "Leggo molto Nieztsche e il suo concetto di eterno ritorno mi ha sempre colpito. E' un concetto che del resto riguarda la storia dell'uomo da sempre e che era presente già nella cultura greca. Mi piacciono queste due parole. credo poi che in ogni titolo debba esserci qualche enigma. Il mio film vuole essere un eterno ritorno nell'arte, nella cultura e nell'emozione".
La frase:
"La vita non è breve, ma è terribile e finisce".
a cura di Federica Di Bartolo
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