Il passato
Rimini è un giovane traduttore che decide di chiudere la sua storia d'amore con Sofia, durata dodici anni. Da quel momento Rimini comincia a frequentare diverse altre donne, si risposa, ha persino un figlio, ma Sofia non lo lascia in pace. Continua a perseguitarlo, a seguirlo, a comparire nella sua vita come se fosse un grottesco tormentone comico, un “leit motive”. Rimini decide quindi, un giorno, di avere con lei un ultimo chiarimento...
Pellicola toccante questa "El pasado", diretto con piglio artistico da Hector Babenco (conosciuto ai più per "I diari della motocicletta").
Questa sua ultima pellicola mette in scena un dramma dal carattere surreale, in cui assistiamo al lungo percorso di Rimini verso una consapevolezza, un chiarimento, con il proprio passato. Da qui il titolo del film, davvero ispirato, che mostra la difficoltà di un uomo di lasciarsi alle spalle i propri ricordi.
Toccanti le musiche, dirette da Ivan Wiszgrod, e bravissimi gli interpreti su cui tutti spicca il bel Gael Garcia Bernal. Come faccia il ragazzo ad apparire così efficacemente esterrefatto durante tutto il film è un mistero: tragico, ma in senso buono.
Con una regia silenziosa e studiata, ma molto cauta per quanto riguarda le inquadrature, Babenco inscena quindi un dramma Brechtiano, la cui morale è da ricercare nel gesto compiuto alla fine dal protagonista. Infatti, sembra suggerire il regista, per fare i conti col proprio passato non bisogna sfuggirgli, ma accettarlo. Amarlo se possibile, fosse pure per l'ultima volta...
La frase: "...Il passato è un blocco unico, non si può dividere...".
Diego Altobelli
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