Elles
"Elles", a partire dal titolo, è un film tutto al femminile: tre protagoniste, una regista, una sceneggiatrice e una produttrice. Non si tratta però di una commedia alla "Sex and the city", al femminile per sfizio, ma di una storia dura e inquietante, che mantiene tutta l’ambiguità del ruolo che ha il sesso nella vita di una donna, giovane o matura che sia.
Ann (Juliette Binoche) è una giornalista affermata che vive in una bella casa a Parigi, ha un marito con cui parla poco e due figli che non la stanno molto a sentire. Passa la gran parte del suo tempo a scrivere: è impegnata in un articolo di quattro pagine dedicato alla prostituzione giovanile in Francia; il "solo" materiale che ha sono le testimonianze di Charlotte (Anaïs Demoustier) e Alicja (Joanna Kulig) che intervista per tutta la durata del film e che, oltre a esserle utili dal punto di vista lavorativo, la aiutano a scontrarsi con altre realtà femminili e a rimettere in discussione tutto quello che ha e in cui crede.
L’operato della regista Malgoska Szumowska sta perfettamente dentro l’estetica "tipo" dei film francesi degli anni ’00: inquadrature piuttosto lunghe, camera a mano, assenza pressoché totale di commento musicale, fotografia (di Michal Englert) fatta di luci morbide e colori tenui ma vivi. È attraverso questi elementi che la sceneggiatura di Tine Byrckel diventa immagine e riesce a sottoporre alla nostra sempre altissima attenzione le storie delle tre protagoniste. Non si tratta però sempre di storie che ci piacciono, anzi, per buona parte della durata di "Elles", una sensazione di oppressione e di disgusto prende il sopravvento.
Il tema della prostituzione giovanile è solo il punto di partenza per lo sviluppo di una trama che ha al suo interno decine di fili, tutti ugualmente significativi: bisogna seguire ognuno di essi per capire il film fino in fondo, dalla condizione della giornalista affermata, a quella della famiglia benestante costruita sull’apparenza.
Vale la pena di spendere due parole anche sul tipo di racconto che le autrici adottano per presentarci le storie di Ann, Charlotte e Alicja: senza alcun ausilio da parte di didascalie, piccole scritte sullo schermo o altro, gli eventi ci vengono proposti in ordine cronologico sparso; questa formula si dimostra vincente e ravviva la struttura della pellicola, proponendo un racconto che si va a ricomporre man mano che la storia va avanti (o torna indietro).
"Elles" non è un film facile da guardare e da interpretare; emoziona e scuote, spesso in negativo. Offre spunti di riflessione interessanti, interroga chi guarda e gli chiede un giudizio, visto che le autrici con il loro operato non si permettono di farlo.
La frase:
- "Non lo trovi umiliante?"
- "No".
a cura di Fabiola Fortuna
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