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Dall'altra parteLa recensione del film a cura della Redazione di FilmUP.com di Rosanna Donato23 marzo 2017Voto: 6.0
Alcune scelte nella vita possono costare davvero molto caro alle persone e alle loro famiglie, come ad esempio è accaduto a Vesna nella pellicola “Dall’altra parte” di Zrinko Ogresta. La donna è un'infermiera a domicilio di Zagabria. Sua figlia Jadranka si è laureata in legge e sta per sposarsi con Bozo, "un inetto", secondo suo fratello Vlado, che è sposato, ha un figlio piccolo e un'amante incinta.
All'inizio del film, Vesna riceve una chiamata misteriosa a lavoro. Dall’altra parte del filo si presenta un certo Žarko, che scopriamo essere suo marito. Žarko era capitano dell'Esercito Nazionale di Jugoslavia quando iniziò la guerra in Croazia (1991) e decise di stare "dall'altra parte". Finito a L'Aia, è stato appena rilasciato. I due non si parlano da vent'anni; la telefonata inaspettata riporterà a galla il ricordo di un segreto che la donna ha cercato di nascondere per molto, troppo tempo, catapultandola di colpo in un passato doloroso. E quell’amaro passato può creare le basi per quello che avverrà nell’oggi, può essere così ingombrante da rendere Vesna vittima del presente. Ksenija Marinkovic, Lazar Ristovski, Tihana Lazovic, Robert Budak, Toni Šestan e Vinko Kraljevic sono alcuni degli interpreti del film, incentrato sulle difficoltà dovute al fatto di portare un cognome per nulla apprezzato nel loro paese. La pellicola di Zrinko Ogresta si muove tra alti e bassi: se da una parte le scelte di regia non sono affatto originali, dall’altra la semplicità che caratterizza le modalità di ripresa permette al pubblico di seguire con poche difficoltà la storia. Il problema di fondo sta, infatti, nella mancanza di approfondimento della vicenda originale perché il film si apre con una telefonata, ma non viene spiegato in alcun modo cosa avvenne venti anni prima. Lo spettatore è chiamato ad immaginarsi tutto, ma non sempre questo stratagemma funziona. Nonostante ciò, man mano che il film va avanti nella narrazione si scoprono alcuni fatti che rimandano a qualcosa di sconvolgente avvenuto nel passato. Queste sono le uniche scene che riescono a coinvolgere, almeno in parte, il pubblico. “Dall’altra parte” è un insieme di buone idee che però non sono state usate nel modo giusto. Il soggetto è molto interessante, soprattutto quando si tratta di capire fino a che punto la gente è in grado di spingersi fuori dagli schemi, ma la sceneggiatura vera e propria lascia a desiderare. Nonostante sia apprezzabile l’uso di dialoghi brevi, incisivi e molto diretti e chiari, è il tono della voce degli interpreti che non esprime alcuna emozione. È come se stessero parlando tra loro due robot, anche se poi il vero sentimento traspare dall’espressività dei volti e nei piccoli gesti. Ciò che affascina della pellicola, oltre a un pizzico di ironia qua e là, è il fatto che i dialoghi tra ‘moglie’ e ‘marito’ avvengano nella spontaneità più totale (solo verso la fine), nonostante sia passato così tanto tempo dall’ultima volta che si erano visti. Il film, però, non manca di qualche piccolo ma significativo colpo di scena, uno dei quali cambierà l’intero senso del progetto e metterà in luce quanto spesso la volontà di vendicare qualcuno possa distruggere anche altre vite. Come è facile immaginare, trattandosi di una pellicola drammatica di origine croate, il ritmo è molto lento e costante e la colonna sonora è quasi inesistente. Funziona invece l’uso di una fotografia leggermente ‘sporca’ e fatta di colori dalle tonalità fredde, proprio a rimarcare la pesantezza della situazione in cui la famiglia vive: loro devono bastare a se stessi perché in pochi vogliono avere rapporti con loro e spesso chi li ha non conosce tutta la loro storia. In un mondo dove il tuo nome conta più delle tue capacità effettive, Vesna, Vlado e Jadranka devono affrontare tutte le conseguenze della scelta di Žarko e anche sopravvivere e trovare un lavoro diventa ogni giorno più difficile. Spesso si è anche costretti a chiedere favori che non sempre è possibile realizzate. Infine, è giusto dire che il film merita di essere visto più che altro per il finale, ma vi consigliamo di seguire a fondo tutto il progetto per poterlo comprendere a pieno. Perché la fine è interessante nel momento in cui si riescono a collegare i vari pezzi del puzzle, altrimenti resta semplicemente un finale incomprensibile. La frase dal film:
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