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Come d'incanto
C’era una volta una ragazza di nome Giselle... Così comincia questa fiaba targata Disney che stupisce e incanta, proprio come suggerisce il titolo, con una produzione a metà strada tra il cinema d’animazione degli anni Novanta e una commedia sentimentale.
Giselle è una bellissima ragazza che vive in armonia, insieme a tutti i suoi amici animali, in una casetta nel bosco. Come tutte le ragazze delle fiabe anche Giselle sogna l’arrivo del principe azzurro. Ma proprio quando questo giorno sembra essere arrivato, Giselle cade in un pozzo magico che la proietta direttamente nel mondo degli esseri umani. In una Manhattan trafficata e piena di cinismo, Giselle riuscirà comunque a ritrovare il suo principe, anche se non sarà quello che si aspetta...
Briosa, fresca, intelligente commedia romantica che ricorda, per realizzazione, “The Pagemaster” del 1994, ma al contrario. In “Come d’incanto”, infatti, è il cartone animato a trasformarsi in film e non viceversa. La regia di Kevin Lima, già convincente autore del cartone “Tarzan”, riesce nel difficilissimo compito di rendere credibile un soggetto fiabesco. Quello che cattura del film di Lima, infatti, è la capacità di “giocare” con la consapevolezza di avere a che fare con un pubblico che conosce bene le fiabe. Luoghi comuni come mele stregate e specchi magici qui diventano solo il pretesto per convincere che, al di là di quelle, le vere magie esistono, e avvengono anche nel mondo vero. In una New York distratta, cinica e profondamente “difficile” in cui assistiamo al viaggio di Patrick Dempsey (il protagonista di “Gray’s anatomy”) e Amy Adams. Attori in forma che rompono gli schemi delle fiabe tradizionali, e che trascinano verso un finale in cui sopraggiunge anche Susan Sarandon: interpretazione perfetta nei panni della strega cattiva.
“Come d’incanto” tra canzoni e balli, incantesimi e magie, ruba qualche sorriso, strappa qualche risata e rinfranca lo spirito. Una simpatica commedia sentimentale che, inoltre, fa rimpiangere i bei tempi andati: quelli in cui i cartoni animati venivano realizzati a matita e china, con disegni bidimensionali e paesaggi colorati.
La frase: "...Mi chiedevo sei uno di voi mi sapesse indicare la via per il castello...".
Diego Altobelli
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