Cattivi vicini
E guerra sia! Da una parte lo schieramento vede i coniugi Mac e Kelly Radner, con tanto di pargoletta di nome Stella, mentre sul fronte opposto abbiamo Teddy Sanders con il resto della confraternita universitaria di cui è presidente e che si è appena trasferita nella casa affianco alla famigliola felice.
Due generazioni, neanche poi così lontane anagraficamente parlando, che si scontrano nella commedia di Nicholas Stoller che riprende lo stile di pellicole come il fortunato “Una notte da leoni”, e sequel, e “Project X - una festa che spacca”.
Inizialmente, la coppia è disposta alla strada del dialogo e della diplomazia verso questi giovani da cui poi non si sente così lontana e con cui, forse erroneamente in certe occasioni, pensa di avere così tanto in comune. Ma quando si è genitori e si ha una bimba di pochi mesi, c’è un limite che non deve essere oltrepassato. Un limite che i nuovi vicini di casa superano la sera stessa del loro arrivo, organizzando una festa con musica a tutto volume che rovina il sonno dell’intera famiglia Radner. Fedeli al loro intento di mostrarsi concilianti, i coniugi cercano la via del dialogo e si fanno coinvolgere nei festeggiamenti sfrenati, venendo a patti con Teddy, che si è impegnato a tenere sotto controllo il volume della musica in cambio della promessa di Mac di non chiamare mai la polizia. Entrambe le fazioni, però, impiegano ben poco tempo ad infrangere la parola data e questo darà il via a una vera e propria guerra senza esclusioni di colpi, fatta di scherzi e dispetti ben congeniati ed orchestrati, da cui uscirà un solo vincitore.
Lo diciamo subito, tenetevi alla larga da “Cattivi vicini” qualora non siate amanti di dialoghi sboccati, turpiloquio gratuito e scene scurrili fini a se stesse. Se, invece, non disdegnate questo genere di cinema, potreste apprezzare la pellicola dello stesso regista di “In viaggio con una rock star“ e “Non mi scaricare”, che riesce in più di un’occasione a strappare delle risate spensierate. Questo grazie anche alla convincente interpretazione di Seth Rogen e Rose Byrne, che impersonano i coniugi Radner. Decisamente meno efficace la prova di Zac Efron, nonostante la continua esibizione di un fisico prestante. Nella pellicola, al fianco della parte goliardica, si percepisce anche un tema più profondo che interessa particolarmente da vicino i due coniugi, che, essendo piuttosto giovani e di poco più grandi dei nuovi arrivati, non vogliono assolutamente sentirsi anziani, ma vorrebbero potersi comportare come gli spensierati e disinibiti componenti della confraternita (e in più di un’occasione lo fanno), ma poi devono necessariamente confrontarsi con la realtà e le loro responsabilità di genitori.
La frase:
"Col “Trono di spade”, quando c’è khaleesi, ululo".
a cura di Redazione FilmUP.com
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