Casomai
L'amore: quante parole, pensieri e sogni ne avvolgono il vero e forse minuscolo nocciolo. Ma l'amore può realmente trasformarsi in un matrimonio per sempre? Domanda difficile per una responsabilità pesante quasi insostenibile. Dal momento che quasi tutto è possibile a questo mondo, vuoi per caso o per una indomita e umana volontà, anche questa enorme scommessa può essere realizzabile. Il passato e il futuro della coppia formata da Tommaso e Stefania finisce ed inizia - in quest'ordine - nella piccola chiesetta di San Michele, perduta in una campagna assolata e in un paesaggio uguale a tanti, quasi ultimo baluardo della verità e sincerità di sentimenti che troppo spesso devono fare i conti con il quotidiano nudo e crudo.
Il passato della coppia è raccontato dai loro amici, il futuro è invece un esercizio della fantasia del parroco, che descrive la fine di un amore, sepolto da un mare di interferenze e dall'economia di una società che specula sul numero dei single piuttosto che sulle coppie, perché due frigoriferi sono meglio di uno, e perché un single depresso fa più shopping di un marito felice.
Il matrimonio immaginato è allietato dalla nascita di Andrea, e via via soffocato dalle necessità professionali, dalla stanchezza di giornate pesanti e di notti passate a fermare le lacrime del bimbo, dalla solitudine a volte cercata e altre mal sopportata. E poi gli errori che presentati come doveri, non sono altro che silenzi troppo lunghi su sentimenti un pò dimenticati. E per finire amici e parenti che vivono intorno a Stefania e Tommaso, con le loro emozioni e i consigli non richiesti, a volte condizionandoli, a volte abbandonandoli senza accorgersene.

Nascondendosi dietro i toni leggeri della sua commedia Alessandro D'Alatri racconta un pò di verità, sebbene alleggerisca davvero troppo la tragedia finale di un matrimonio che affoga come molti, con una nuova possibilità perché era tutto un sogno; con una realtà ancora tutta da vivere e magari anche meglio. Certo chi ricorda i primi film del regista, (Americano rosso, Senza pelle) rischia di restare vagamente deluso, per quell'aria di inconsistenza che aleggia sul film. A volte bisogna mancare di pretese per andare al cinema, riuscendo così a godere di qualche momento forse poetico, probabilmente melenso, indubbiamente rilassante.
La coppia Stefania Rocca / Fabio Volo fa tenerezza, nella prevedibilità del loro matrimonio, costruito su intenzioni sovrumane e con risultati subumani. Con le romantiche note della canzone di Elisa, loro come noi, finiamo per pensare che forse anche l'impossibile è possibile. Sebbene l'equilibrio sia difficile e il terreno su cui si danza sia scivoloso: nel fare la vita come nel fare un film.

Valeria Chiari

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