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Bes Vakit
Proprio il giorno dopo l'assegnazione del nobel per la letteratura allo scrittore turco Orhan Pamuk viene presentato alla fest del cinema il quarto lungometraggio del regista Reha Erdem. Lo stesso Erdem si dichiara molto orgoglioso del premio conseguito dall'illustre connazionale e rivela di un progetto mai arrivato in porto che avrebbe visto i due collaborare ad una sceneggiatura.
Bes Vakit (titolo internazionale: Times and winds) è ambientato in un paesino rupestre dell'odierna Turchia. Il film è scandito da cinque momenti, notte, sera, pomeriggio, mezziogiorno e mattina, le cinque tappe della preghiera quotidiana di ogni musulmano. Quattro bambini affrontano il passaggio dall'infanzia all'età adulta in un paese ricco di contraddizioni. Nonostante il regista abbia dichiarato di non richiamarsi direttamente alla realtà del proprio paese, quasi abbia deciso di affrancarsi di ogni considerazione di natura politica, sono evidenti i riferimenti alla Turchia di oggi, sospesa tra modernità e tradizione, legami ad un passato antico e ricettività ed apertura al mondo occidentale e all'Europa. Da un lato la preghiera ed una struttura sociale fortemente patriarcale, dall'altro l'insegnamento della scienza e della natura fisica della terra, non a caso affidati ad una maestra giovane ed avvenente, che suscita l'ammirazione di uno dei bambini così come del padre. Sono presenti anche alcuni riferimenti ai maltrattamenti nei confronti dell'infanzia, così come pure alcune inquietanti allusioni a fantasie di parricidio. Nella prospettiva del film però l'uccisione del padre (in particolare se brutale o ingiusto) non deve essere intesa in senso letterale, ma come superamento dei limiti infantili in favore della libertà e della responsabilità dell'uomo maturo. Tale passaggio è sottolineato da una canzone che vede i bambini come dei dormienti, che solo al risveglio realizzeranno il loro potenziale al prezzo della perdita dell'innocenza. A fare da sfondo è la struggente campagna turca, aspra e allo stesso tempo rifugio sicuro ed avvolgente per i piccoli protagonisti.
Bes Vakit è un film poetico e leggero anche nelle sequenze più dure, e non mancherà di dare spunti di riflessione, anche dal punto di vista religioso. Vengono messi in luce infatti alcuni punti comuni tra cristianesimo ed Islam, che com'è noto hanno un importante trait d'union nella figura di Abramo, e alcune dinamiche tra figlio prediletto e figlio respinto possono ricordare i due fratelli della Genesi, Caino e Abele.
La frase:
"Quello che ha fatto è un peccato più grande. Chi spara a un uccello così piccolo?"
Mauro Corso
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