Bel Ami
Dopo come l'acqua per gli elefanti, il Bel Ami di Maupassant diventa la nuova vetrina per Robert Pattinson, in un generoso tentativo di scrollarsi di dosso l'attraente vampiro di Twilight. In questo caso abbandona il solito personaggio intimamente "buono" e amorevole per indossare i panni di un arrampicatore sociale nella Parigi della fine dell'ottocento. Il testo originale, feroce satira sociale dell'alta società dell'epoca, ben si presta a dare a Pattinson una nuova immagine di cattivo ragazzo.
Nel cast, troviamo un tris di donne di tutto rispetto: Christina Ricci, Uma Thurman e Kristin Scott Thomas. Ciascuna darà un bel filo da torcere al pallido damerino con sogni di ricchezza molto più grandi di lui. In effetti George Duroy entra in relazione piuttosto intima con ciascuna di esse e una delle cose più interessanti di questo Bel Ami è il modo in cui viene usata la sessualità sullo schermo. Il sesso è in qualche modo la cartina di tornasole del reale coinvolgimento emotivo del protagonista. In altre parole, nei momenti in cui Duroy è davvero coinvolto, le scene erotiche sono più intense, esplicite e ripetute (per questo il film ha un rating di R negli Stati Uniti, il massimo possibile). Dunque i rapporti con Clotilde (Christina Ricci) sono molto appassionati, con Madeleine (Uma Thurman) un po' più distaccati e quelli con Virginie (Kristin Scott Thomas) si riducono a un solo bacio mostrato sullo schermo. Ci si potrà poi chiedere se questo sia il risultato di inibizioni da parte delle singole attrici, ma quello che conta è il risultato finale, ed è un risultato del tutto funzionale.
L'intreccio di Maupassant è ancora di grande impatto al giorno d'oggi, nel rompere i tradizionali stereotipi di genere: Duroy è privo di talento, è manipolatore ed è del tutto privo di morale. Cambiando genere potrebbe essere una classica dark lady del novecento. Invece la grande intuizione del romanziere francese è stata proprio quella di fare un personaggio maschile che si muove in un mondo di donne molto più intelligenti e potenti di lui, e che pure si lasciano ingannare dalla sua bellezza. Da questo punto vista (e non vuole suonare come un'offesa), la scelta di Pattinson è del tutto condivisibile e allo stesso tempo potrebbe liberarlo dal ruolo ormai stantio del belloccio dal cuore d'oro.
La frase:
"Non ho un abito da sera".
a cura di Mauro Corso
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