Barravento
Barravento è per i brasiliani una tempesta che non lascia scampo a chi si trova in mare nel momento in cui questa scoppia. Allo stesso tempo "Barravento" è uno dei film più importanti della storia del cinema brasiliano, e del cinema tutto. Girato in condizioni precarie dal "maestro" Glauber Rocha, che dovette riprendere un lavoro lasciato quasi subito dal regista Luis Paulino dos Santos, il film del 1961 viene riproposto alla Mostra del cinema di Venezia (nella sezione della Settimana Internazionale della Critica, come evento speciale).
La storia è quella di una comunità di pescatori di Bahia che devono ogni giorno affrontare le difficoltà che vengono dal mare e quelle imposte dai padroni, che trattano questi lavoratori come schiavi. Un giorno, torna dalla città Firmino, un personaggio coinvolto in giri loschi che si vuole adoprare per il bene della sua gente. Ma questi non disdegna di usare armi micidiali (la macumba, il sabotaggio delle reti da pesca), per arrivare al suo scopo. I pescatori sono sordi all'esigenza dettata da Firmino di ribellarsi. E intanto le nubi si addensano all'orizzonte.
Il film di Rocha ha una struttura che prende elementi del nostro neorealismo e alcune visioni dell'espressionismo mitteleuropeo per creare un cinema completamente nuovo (d'altra parte questo regista è l'autore più importante del "Cinema Novo" brasiliano). Il racconto parte come una specie di documentario sulla vita di questi pescatori che ogni giorno buttano le reti per poter vivere, ma piano piano assume una struttura molto più complessa. Forse tutti questi elementi ci possono ricordare "La terra trema" di Luchino Visconti. Anche qui ci sono dei pescatori che faticano a vivere, e anche qui c'è l'elemento di rottura del personaggio ('Ntoni) che vuole cambiare le cose. Ma se nel film italiano, l'intento è quello di svelare una realtà fino ad allora sconosciuta al cinema (anche se il film è comunque "politico", come gran parte del nostro Neorealismo) , nel film di Rocha c'è il desiderio primario di creare una coscienza di classe. Ed è per questo che il film si lega anche al filone del cinema di protesta che negli anni sessanta coinvolge un po' tutte le cinematografie mondiali. Come sottofondo a tutto questo ci sono elementi tipicamente brasiliani, come il canto continuo che si ascolta per tutto il film e il rumore del mare, usato quasi in senso espressionistico, che accompagna i personaggi per tutta la vita.
Insomma un film che, per la sua importanza storica, dovrebbe essere patrimonio di tutte le cineteche creando così una mappa del cinema che abbracci tutto il mondo.
Renato Massaccesi
Scrivi la tua recensione!
|
Trailer, Scheda, Recensione, Opinioni, Soundtrack, Speciale.
|
|
|