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Avenging Angelo
Quando il vecchio Angelo Allieghieri (Anthony Quinn - La Strada) viene ammazzato dalla mafia italo-americana, la sua guardia del corpo, e amico fidato Frankie Delano (Sylvester Stallone - D-Tox) non è con lui. Ferito e dolorante, Frankie obbedisce agli ultimi voleri del suo boss: far sapere a Jennifer (Madeleine Stowe - Impostor), cresciuta per precauzione con una famiglia adottiva, chi erano i suoi veri genitori. La notizia sconvolge la vita della donna, già provata da un matrimonio infelice e da una vita mediocre, fatta di incontri presso il circolo cittadino delle signore e folli acquisti di scarpe costosissime. In questa già tanto ingarbugliata situazione, in cui si moltiplicano a dismisura i sicari che cercano di ucciderla e gli isterismi di vario tipo, ecco che arriva il bel Marcello Della Rosa (Raoul Bova - Palermo-Milano solo andata), scrittore italiano, idolo di tutte le signore del circolo e soprattutto di Jennifer. La storia si intrica, fra malintesi e incomprensioni fino al tanto sospirato lieto fine.
Potrei iniziare la critica dicendo che un film in cui recitano Sly e Bova insieme e in cui un altro attore (Anthony Quinn) è morto ormai da più di una anno è tutto un programma! Invece voglio essere buona. Bova ha una particina importante ai fini della storia, ma molto ridotta relativamente alle apparizioni sullo schermo. La sua recitazione è quella di sempre, non troppo entusiasmante, ma in compenso è proprio un gran bel vedere! A proposito di splendidi sessantenni, o quasi, parliamo invece di Stallone. In gran forma, l'attore americano più conosciuto in Italia (secondo gli ultimi sondaggi del settore) si cimenta in un ruolo quasi comico, in cui anche se non smette del tutto gli abiti del duro dal cuore tenero, sembra davvero a suo agio. Non mancano citazioni dei suoi precedenti successi, come quando si ricuce da solo una ferita (lo aveva già fatto in Rambo), ma la cosa sinceramente non guasta più di tanto. La pellicola scorre in modo piacevole, a tratti divertente, anche se spesso alcune battute si potevano evitare. Bravissima la Stowe, oltre che bellissima, che recita con molta credibilità la parte della protagonista, sempre un pò fra le nuvole e sempre un pò esaurita. Per ciò che concerne le musiche mi sono sembrate davvero simpatiche e azzeccate: un misto fra un jingle e la musichetta che di solito accompagna le comiche. Credo che la pellicola otterrà un discreto successo sia per la presenza dei due attori principali, sia perché esce in un periodo di vacanza, in cui il pubblico è più disposto a seguire storie poco impegnative. Parafrasando l'ultimo dialogo del film, posso dire: "in fondo è sempre meglio vivere che guardare." A buon intenditor poche parole!
Teresa Lavanga
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