Animanera
Oggi sostenuto dalla Croce Rossa Italiana e da un buon numero di associazioni poste a tutela dei minori, il cast tecnico e artistico che ha prodotto "Animanera" può finalmente vedere approdata ad un esito positivo l’odissea pseudoburocratica che ha ingabbiato finora il benintenzionato frutto del lavoro di tanti. Esce infatti in un numero non ancora precisato di copie, dopo tanto strazio distributivo e due anni passati a cercare un canale adeguato verso le sale cinematografiche, uno di quei film che non si può non definire "necessari".
Anche volendo scansare come la peste gli stereotipi sempre in agguato, a parlare di pedofilia in salsa poliziottesca il pericolo c’è (e si vede): la macchietta rischia di oscurare il tema, la confezione può svilire il messaggio, il contenitore fagocita il contenuto ad ogni piè sospinto. Raccontando la storia spaventosamente ordinaria del piccolo Andrea e soprattutto del rispettabile amministratore di condominio Enrico Russo, sadico e (come lo definisce lo stesso regista) "pedofago", quindi crudele divoratore di infanzie spensierate, velleità psicodidattiche si sommano al girato senza gran guizzi di regia, in un’opera che vuole essere a tutti i costi didascalica e a nessun costo tecnicamente perfetta. I limiti ci sono, innegabili ed evidenti. Perciò non è sulla perizia tecnica che dovrà incentrarsi l’analisi, in questo caso: una recitazione spesso sopra le righe e qualche ingenuità di troppo nello script non devono necessariamente allontanare il pubblico dal concetto di fondo, in ultima istanza.
Tirare in ballo a viso scoperto un tema come questo - con il linguaggio estetico di certa fiction ma anche dialoghi insolitamente più crudi, con un’accozzaglia di luoghi comuni ma anche il coraggio di affrontare la questione su grande schermo e più vasta scala - merita senz’altro l’attenzione di una platea sensibilizzata e partecipe.
Certo non giova, per i fini nobili che indubbiamente l’opera si prefigge e in parte conquista, il divieto ai minori di quattordici anni che segna il prodotto marchiandolo a fuoco: non si tratta di un veto del tutto immotivato, sia chiaro, ma gli scopi educativi e preventivi che con questo lavoro si sarebbero potuti perseguire vanno così ad esercitarsi sui soli adolescenti, approdati ad un’età relativamente più sicura. Pur apprezzando l’impegno dell’Agis-Scuola a portare di peso "Animanera" nei licei, infatti, appare tristemente ridicolo che a restare nell’ignoranza siano proprio le più probabili piccole vittime degli infami mostri col volto perbene.

La frase: "Pronto, Carla? No, non mi disturbi affatto, stavo solo parlando con mio figlio".

Domitilla Pirro

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