Andata e ritorno
"Andata e ritorno" è l'ennesimo film comico realizzato da quella fucina di comici toscani che sembra davvero inarrestabile. Ora tocca ad Alessandro Paci, toscanaccio anche lui, amico di Ceccherini, a cimentarsi con la macchina da presa dopo che prima di lui, altri suoi conterranei, con alterne fortune, ci avevano provato. E lo fa, diciamo subito, rimanendo nei canoni della commedia leggera e graffiante che potremmo anche definire alla toscana.
L'inizio non è del tutto originale anche se interessante: i titoli di testa scorrono su sequenze che inquadrano il punto di vista di una mosca (già visto in "La scuola" di Daniele Luchetti). Il resto scorre placido e senza sussulti. Si racconta, con una narrazione che via via che si va avanti nella visione diviene più fluida e meno statica, delle vicende di Samuele (Alessandro Paci) cameriere di professione ed impegnato socialmente nell'assistenza agli anziani. Attività che compie insieme a Sara (Erika Bernardi) la sua fidanzata e futura sposa. La vita di Samuele scorre tranquilla e serena finchè non viene beneficiato da un'eredità lasciatagli dal Sig. Sorelli (Giustino Durano) uno dei vecchietti che assisteva più amorevolmente. Sono 5 miliardi di vecchie lire che cambieranno, in peggio naturalmente, la vita di Samuele che si allontanerà da Sara, dai suoi amici, abbagliato dalla ricchezza ad oggetto delle mire di spregiudicati speculatori. Truffato e derubato, tornerà dagli amici abbandonati con i quali tenterà di vendicarsi cercando di recuperare il maltolto.
La trama non brilla di certo di originalità, tutt'altro. Le cose migliori del film sono senz'altro i bozzetti caricaturali di alcuni personaggi e qualche battuta che strappa isolate risate ("Venire alla mia festa con fidanzate o mogli è come andare all'Oktober Fest portandosi la birra da casa", ne è un esempio).
Per il resto ci sono gli interpreti con i loro pregi ed i loro difetti. Alessandro Paci, protagonista del film, convince parzialmente con quel suo fisico dinoccolato alla Massimo Troisi di cui ricorda in parte le espressioni ma dello scomparso artista napoletano ha sì la ammaliante ingenuità ma non quello sguardo così intensamente triste e malinconico. La sua partner Erika Bernardi colpisce per l'avvenenza e la freschezza ed una certa perizia nel sostenere il ruolo. Giustino Durano è autore di una piccola parte che ricama con grazia; tra gli altri ricordiamo Marco Milani, Andrea Cambi e Marco Giallini, tutti azzeccati e simpatici nei loro ruoli. Nel cast vi è anche Flavia Vento (l'ex soubrette di "Libero" il programma televisivo condotto da Teo Mammuccari) nella parte di una donna senza scrupoli al soldo dei truffatori del povero Samuele. La Vento riesce nell'impossibile: recitare come canta, cioè, malissimo. Non era facile..
Daniele Sesti
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