AmeriQua
Un road movie tra New York e Bologna, che attraversa l’Italia partendo da Napoli e passando per Roma.
Sotto la regia di Marco Bellone e Giovanni Consonni, formatisi a Mtv, un road movie atto a tradurre in immagini da commedia l’esperienza vissuta da Bobby Kennedy III quando scelse l’Italia per completare i propri studi universitari.
Lo stesso Bobby Kennedy III che – piuttosto somigliante al nostro Roberto Farnesi – non solo firma la sceneggiatura insieme a Matteo Bortolotti e Caterina Mazzucato, ma veste anche i panni del protagonista Charlie Edwards, giovane neolaureato di buona famiglia che, tutt’altro che propenso ad affrontare colloqui di lavoro, decide di partire per il Bel Paese e iniziare un viaggio al confine tra sogno e realtà.
Un viaggio alla scoperta dei valori, dell’amicizia e dell’amore della terra tricolore che, però, inizia proprio con il giovane derubato al suo arrivo e costretto a trovare conforto nel nuovo conoscente Lele alias Lele Gabellone, l’autoproclamato re di Bologna.
Soltanto il primo della serie di personaggi destinati a popolare la circa ora e quaranta di visione volta a tirare in ballo, tra gli altri, il Gianluca Bazzoli di "Distretto di polizia" nel ruolo di Badoo, Eva Amurri – figlia di Susan Sarandon – in quello dell’americana Vicky e il Giuseppe Sanfelice de "La stanza del figlio" (2001) impegnato a incarnare Il Pisa.
Ma, a partire dalla presenza totalmente inutile di quest’ultimo, che sembra limitarsi a gironzolare intorno al resto del cast, non pochi sono i difetti destinati a emergere nel corso di un’operazione che lascia quasi pensare sia stata concepita durante le pause dell’alleniano "To Rome with love" (2012); tenendo in considerazione il fatto che ne recupera sia Alessandra Mastronardi che, addirittura, Alec Baldwin, grottescamente coinvolto in una sola sequenza al telefono, sebbene il suo sia il secondo nome a comparire nei titoli.
Un’operazione che si concede, inoltre, un giro in vespa probabile omaggio a "Vacanze romane" (1953) di William Wyler, ma sui colli bolognesi come la "50 special" dei Lùnapop, mentre tira in ballo anche una banda di malviventi e incrementa lo stuolo di nomi noti con l’immancabile Ernesto Mahieux, l’Edoardo Pesce della serie televisiva "Romanzo criminale", Enrico Silvestrin e il grandissimo Giancarlo Giannini che, in maniera curiosa, difficilmente manca di finire nelle peggiori produzioni cinematografiche nostrane.
Perché, tra pessimo doppiaggio destinato a penalizzare una già mediocre recitazione e trama senza senso infarcita con penosi dialoghi che tentano maldestramente anche la carta della risata, è senza dubbio tra esse che finisce per rientrare "Ameriqua"... al cui termine lo spettatore prova soltanto l’impressione di avere appena assistito al soporifero resoconto su schermo delle serate trascorse da Bobby Kennedy III durante una vacanza nello stivale più famoso del globo.
La frase:
"La preparazione è il primo passo verso il successo".
a cura di Francesco Lomuscio
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