Alpha Dog
Ispirato a un fatto di cronaca realmente accaduto, "Alpha dog" vede il ritorno di Nick Cassavates dietro la macchina da presa dopo i successi altalenanti come "She's so lovely" e "John Q". Grazie all'aiuto e all'impegno di nomi come Sharon Stone e Bruce Willis che supportano, seppure piuttosto marginalmente, la pellicola, il film narra le gesta drammatiche di un gruppo di ragazzini, improvvisatisi neo trafficanti di droga, intenti a "giocare" a fare i gangster. Con un finale molto drammatico e disarmante Cassavets non si smentisce, tratteggiando anche in questo caso un film teso e di ampio respiro.

La trama di "Alpha dog" si costruisce, lentamente, intorno a un gruppo di ragazzi (verrebbe da dire "ragazzini") di quasi diciotto anni, e in particolar modo a Johnny Truelove: un giovane che per vendicarsi di un coetaneo suo debitore, Jake Mazursky, gli rapisce il fratello minore Zack. Quando, per levarsi di dosso il fardello del rapimento, "cede" a un suo amico, Frankie Balanbacher, il piccolo Zack la situazione scivola di mano, e al gruppo di Truelove non rimane altro che arrivare a un soluzione estrema per risolvere la faccenda...

"Come è stato possibile spingersi così oltre?": questo è ciò che si chiede il film nella locandina, e questo rimane, di fatto, il quesito senza risposta, il tema, di tutta la pellicola. Come accadeva in film come "Elephant" anche in questo caso abbiamo di fronte una storia talmente esasperata che non sembra poter essere accaduta. Invece, purtroppo, così non è. Attraverso la pellicola di Cassavetes il motivo dell'agire del gruppo di ragazzi appare, a ragione, del tutto futile: l'emulazione del mito dei gangster alla Scarface, dei rapper assassini e della ricerca del rispetto per sentirsi più grandi. Ma tutti quanti sappiamo che questo è riduttivo e retorico, e lo sa bene anche il regista che riesce a descrivere lo smarrimento (culturale e sociale) e la stupidità (non c'è altro modo per definirla) di tutti i personaggi coinvolti, adulti e non. La regia agisce con piglio attento e molto cauto, prendendosi tutto il tempo necessario per gestire nel giusto modo l'intero racconto, mantenendo al contempo un ritmo ben sostenuto e una sceneggiatura che, pur correndo qualche rischio, non cade mai nel "già visto". Convincente.

A sostenere il cast di giovani attori, giungono Bruce Willis, ormai icona di bravura e convinzione, e Sharon Stone, stupenda nella parte della madre di Zack e che sigla, nel finale, un'interpretazione straordinaria da lasciare del tutto basiti: splendida. Tra i più giovani invece compare il cantante Justin Timberlake, nel ruolo scomodo di Frankie. La sua invece è un interpretazione che convince a metà: per i primi venti/trenta minuti lo vediamo ridere e basta (davvero!), poi si risolleva impegnandosi a dimostrare di essere qualcosa di più di una icona sexy per teenager. Bravino. Il resto del cast fa il suo dovere, dimostrando, a poco a poco, di avere anche buoni talenti tra le sue fila.

E' un film inaspettatamente difficile questo "Alpha dog", teso e intimamente drammatico come vuole la filmografia del regista, ma avvincente come un normale action movie. Al di là di ogni altro discorso che si potrebbe fare sulla vicenda in sé: a volte è semplicemente più saggio tacere...

La frase: "...Sei mio amico, lo sai che non ti farei mai del male..."

Diego Altobelli

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