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All'ultima spiaggia











Mentre si parla dell’ipotetico reality show "L’isola delle protesi", nel corso del quale bisognerebbe individuare le uniche due del tutto naturali tra venti concorrenti, in una partecipazione amichevole abbiamo addirittura Ricky Tognazzi nel primo lungometraggio diretto dal cabarettista Gianluca Ansanelli.
In realtà, però, in un paese giunto all’ultima spiaggia, è un altro reality, quello in cui vincerebbe il più disperato d’Italia a fare da filo conduttore all’oltre ora e mezza di visione, costituita da quattro episodi popolati da volti noti della risata da grande e – soprattutto – piccolo schermo.
A partire da Dario Bandiera che, ex fidanzato di Nicole Grimaudo, attualmente innamorata di Paola Minaccioni, si trova a doverle andare in "soccorso" nel momento in cui le due decidono di reperire il seme per poter avere un figlio.
Un segmento piuttosto irrilevante e che, attingendo dalle romantic comedy, finisce soltanto per figurare da avvio dell’insieme; destinato a proseguire tramite quello decisamente più riuscito in cui, con evidenti omaggi a "Le iene" (1992) di Quentin Tarantino, la guardia giurata Giuseppe Giacobazzi, in seguito all’ennesimo rifiuto di un mutuo da parte della banca in cui lavora, tenta goffamente di rapinarla affiancato da Sergio Sgrilli e Giovanni Cacioppo.
Anche se la maggior parte del divertimento viene regalata dal terzo, ovvero quello che, più degli altri, si rivela legato alla commedia popolare nostrana nell’inscenare la turbolenta situazione in cui si trovano coinvolti Pablo e Pedro dopo aver scoperto che Aurora Cossio, moglie sudamericana dell’amico del cuore Antonio Giuliani, nasconde uno scabroso passato da attrice porno.
Prima di chiudere con la malinconica vicenda dell’imprenditore padano da sette generazioni Ivano Marescotti, ricoverato nell’ospedale più scalcinato di Napoli per subire un intervento al cuore e che si ritrova come vicino di letto il losco traffichino Carmine Faraco.
Una vicenda sicuramente meno comica delle precedenti, ma che, in uno stivale del globo tormentato dalla crisi nelle sue diverse forme, fornisce il messaggio di speranza che l’intera operazione vorrebbe lanciare.
Senza generare grossi entusiasmi, ma anche senza apparire noiosa e tecnicamente sciatta; oltre che capace di non scadere mai nella volgarità e nel trash tipici di molte produzioni cinematografiche concepite sul modello dell’entertainment televisivo tricolore.

La frase:
"Oggi come oggi è molto più eccitante parlare di un mutuo al 4% che guardare due banalissime tette".

a cura di Francesco Lomuscio

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