About Elly
Orso d’argento a Berlino e in concorso al Tribeca Film Festival 2009, il film "About Elly", è stato scritto e diretto dall’acclamato regista iraniano Asghar Farhadi.
Quando Ahmad, appena divorziato, ritorna dalla Germania per una settimana di vacanza, l’amica Sepide organizza una gita sul Mar Caspio e invita Elly, la maestra di sua figlia, per combinare un incontro. Il gruppo composto da tre coppie, tre bambini, Ahmad ed Elly prende in affitto una villa che si affaccia direttamente sul mare e tutti si divertono fino a quando uno dei bambini rimane coinvolto in un incidente in mare e nella concitazione Elly sparisce. Improvvisamente, insieme all’angoscia per la sorte della ragazza, vengono alla superficie bugie all’apparenza innocenti, ma che creano scompiglio nel gruppo.
Sepide deve ammettere al marito e agli amici di non conoscere benissimo la giovane maestra, ma di essere al corrente che Elly ha già un fidanzato che intende lasciare e di averla trascinata promettendole che sarebbe potuta restare solo un giorno e nessuno avrebbe mai saputo nulla. Gli amici si chiedono se la giovane, invece di essere morta in mare nel tentativo di salvare il bambino non sia in realtà andata via senza avvertire nessuno. Quando rintracciano per telefono il fidanzato tutto viene a galla.
Il regista mostra l’interazione fra un gruppo di amici trentenni appartenenti alla borghesia iraniana: sono tutti ex studenti universitari che si possono permettere una villa, anche se diroccata, sul Mar Caspio. Sono ben rappresentati i ruoli di uomini e donne, ma soprattutto si mette l’accento sulle dinamiche di gruppo e sulla ambiguità della validità del voto. Più di una volta si decide di votare per scegliere come affrontare la situazione e anche se la volontà della maggioranza non sempre rappresenta la scelta moralmente giusta, viene seguita perché sul voto si basa la democrazia.
Gli interpreti sono tutti, tranne uno, conosciutissimi attori teatrali iraniani e sono infatti bravissimi ad alternarsi nei lunghi e concitati dialoghi perfettamente orchestrati da Farhadi.
La frase: "A sad ending is better than an endless sadness (Una fine triste e’ meglio di una tristezza senza fine)".
Elena Maria Manzini
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