50 e 50
Adam Lerner (Joseph Gordon-Levitt) ha 27 anni, un buon lavoro in radio, una bellissima fidanzata e, da un po’ di tempo, un forte dolore alla schiena... Il titolo del film, "50/50", fa riferimento alla percentuale di possibilità che Adam ha di guarire dalla forma di cancro che l’ha colpito alla spina dorsale. Inizia la chemioterapia, un percorso non facile durante il quale il protagonista sarà affiancato con grande dedizione dall’amico fraterno Kyle (Seth Rogen) e assistito con attenzione dalla giovanissima dottoressa Katherine (Anna Kendrick).
Will Reiser ha voluto scrivere una sceneggiatura basandosi su un’esperienza che ha vissuto direttamente sulla sua pelle. Lui il cancro l’ha sconfitto e vuole comunicare al grande pubblico quanto sia importante, nella lotta al tumore, saperci scherzare su, saperlo prendere con ironia e coraggio senza però cadere nella superficialità. Il regista Jonathan Levine prende in mano la situazione raccontando la vicenda con grande delicatezza e professionalità: una regia ben fatta è accompagnata da una fotografia (di Terry Stacey) soffusa, dai colori tenui e chiari, leggeri come la forma scelta per raccontare questa storia. La colonna sonora originale è di Michael Giacchino, premio Oscar per “Up”, che non può deludere.
Con "50/50" Reiser e Levine si impegnano a trattare il delicatissimo tema del cancro attraverso l'umorismo, scegliendo un protagonista lontano dagli stereotipi della comicità: calmo e tranquillo, Adam è comico proprio per il suo modo di "subire" quello che gli succede, facendo dell’ironia al riguardo, spesso rimanendo serio in viso. Il personaggio di Kyle è invece completamente l’opposto del protagonista: espansivo, sfacciato e chiassoso, consiglia all’amico di giocare la carta cancro con le ragazze per rimorchiarle all’istante. Due caratteri divergenti quelli di Adam e Kyle che, proprio per questo, costituiscono una coppia comica davvero esilarante.
Si tratta di un film piacevole, divertente ed emozionante, persino commovente. Ricorda un po’ "Quasi amici" nella scelta di comunicare al grande pubblico l’importanza fondamentale dell’ironia nella lotta a malattie particolarmente gravi. Un intento non facile perché potrebbe riuscire ma potrebbe anche offendere gli spettatori che versano realmente nella condizione dei protagonisti. Probabilmente, non sarà questo il caso di "50/50", vista la delicatezza della scrittura e la qualità del racconto cinematografico.
La frase:
- "Ti faccio un tè verde, riduce del 15% le possibilità di ammalarsi di cancro"
- "Ma ho già il cancro, quindi...".
a cura di Fabiola Fortuna
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