29 Palms
Bruno Dumont afferma che con Twentynine palms ha voluto esplorare le frontiere dell'horror sperimentale con una narrazione senza orpelli e senza supporti (suono e fotografia), perché la vera forza del cinema è nella sintesi del film stesso.
Beh, Twentynine palms è tutto fuorché sintetico, se non nei sei minuti finali in cui l'impennata del ritmo lascia sbigottito uno spettatore la cui mente era ormai alienata da centodieci minuti di puro nulla.
Un film in cui non appare nulla al di fuori dei due protagonisti, Katia Golubeva e Davis Wissak, e della loro auto. Questo per non creare i presupposti narrativi di un qualcosa futuro. Geniale? Bestiale!
Con tutto il rispetto che si può nutrire per pellicole sperimentali e per strade narrative nuove, questo è un affronto per chi guarda! Probabilmente potrebbe avere un senso in un corso di cinema, ma in una sala no. Non si possono proporre quasi due ore di vita insulsa dei protagonisti senza fornire alcun addentellato narrativo. Non si può basare un film su delle supposizioni presunte, non si può pensare che l'urlo liberatorio, e ridicolo, di un orgasmo possa essere la soluzione - per inciso la tanto millantata carica erotica è inesistente - non si può mostrare un uomo che parla quasi solo inglese ed urla la sua passione in francese, non si può prenderci per i fondelli!
Alcuni appunti mentali per il regista:
1) la cinepresa si può anche muovere, volendo;
2) l'audio non è necessario che sia solo in presa diretta con un rumore di fondo che lo rende incomprensibile;
3) non è necessario inquadrare il nulla per tre minuti consecutivi.
Lui e Lei vanno nel deserto americano di Joshua per trovare spunti fotografici. Lui e Lei hanno un rapporto d'amore conflittuale. Lui e Lei girano e fanno l'amore. Lue e Lei sentono sempre la stessa musica. Di Lui e Lei ne abbiamo presto abbastanza.
Sul finale tacciamo, per precisa volontà dell'autore, ma se prendete un pizzico di Duel, un'essenza di Un tranquillo week-end di paura, un'aggiunta di Casinò e farcite il tutto con il Jason di Venerdì 13, avrete il vostro cocktail da bere in 6 minuti.
P.S.:Se ti compri un fuoristrada rosso scuro e poi ti lamenti che si è graffiato sugli arbusti, sei un "minus abens". I fuoristrada di chi ne fa un uso "vero" sono tutti di colore chiaro per un preciso motivo, indovina quale?
Valerio Salvi
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