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Zoolander
A volte delle piccole "chicce" passano inosservate o vengono sottovalutate, non solo dal pubblico, ma anche dalla stessa distribuzione, ed è proprio questo il caso di "Zoolander", la pellicola ambientata nel patinato mondo della moda scritta, diretta ed interpretata da Ben Stiller che riprende il personaggio che usò per uno sketch ai Fashion Awards del '96.
Derek Zoolander, tre volte eletto come "indossatore dell'anno", è un modello all'apice del successo che deve affrontare la situazione più critica della sua vita: un rivale. Hans (Owen Wilson / "Behind Enemy Lines"), un giovane emergente che è intenzionato a rubargli la scena. In preda ad una crisi depressiva Zoolander decide di abbandonare le scene per un ritorno alle radici familiari, ma dietro l'angolo c'è l'occasione della sua vita, il grande stilista Mugatu (Will Ferrell / "Austin Powers") lo vuole come testimonial della sua nuova campagna "Derelict". In realtà Mugatu aderisce ad un cartello di stilisti che sfrutta la manodopera a basso costo dei paesi dell'est, ora minacciata dal nuovo presidente della Malesia, ed ha intenzione di usare Zoolander come killer inconsapevole.
Sarà così che un idiota totale avrà nelle mani il destino del mondo.
Il film diverte non soltanto per le numerose situazioni comiche, ma anche e soprattutto per la graffiante satira del mondo della moda, tanto che, seppur nella sua stupidità, a volte è addirittura più efficace di lavori come "Pret-a-Porter" di Altman. La trama è talmente esile che sembra una retina, ma la forza dei protagonisti e le situazioni al limite del grottesco mantengono costantemente salda la struttura del film.
L'espressione "Blue Steel" di Derek Zoolander, grazie alla quale ha conquistato fama e notorietà, diventa un tormentone (esilarante il travestimento da uomo di colore in cui spicca soltanto la "Blue Steel") insieme al totale vuoto pneumatico che ha nel cervello. Anche Mugatu, con il suo fido barboncino che richiama la "Spectre" di bondiana memoria, insieme alla dark lady Katinka (Milla Jovovich) sono figure fantastiche. L'eccentricità dello stilista, in grado di trasformare in oro tutto ciò che tocca, è resa perfettamente non solo dai suoi comportamenti, ma anche dal suo look; non per nulla gli stessi costumi possono essere considerati a pieno titolo dei protagonisti: curatissimi, estrosi, sgargianti come se ci trovassimo costantemente all'interno di una sfilata, d'altronde anche la Manhattan in cui si muove Zoolander non è certo quella di Woody Allen, bensì una molto "cool" con locali alla moda ed ambienti sempre sopra le righe, come gli stessi protagonisti.
Buana visione, buon divertimento, ma soprattutto buona caccia nello scovare la miriade di VIP ed attori che appaiono qua e la.
Curiosità: nel cast figurano molti parenti di Stiller: il padre Jerry è l'impresario di moda Ballstein, la madre Anne Meara è il leader dei manifestatnti contro Mugatu e la moglie è la giornalista coprotagonista Matilda.
La chicca: gli interventi delle numerose star che si sono prestate ad appoggiare il film, sono stati girati ai Fashion Awards del 2000.
La frase: "È uno scandalo vedere brutti manifestanti che disturbano belle persone!"
Indicazioni:
Per chi ama ridere con ironia.
Valerio Salvi
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