Zack & Miri Amore a... primo sesso!
Che la serie di "Guerre stellari" fosse un chiodo fisso di Kevin Smith era ormai da tempo chiaro a tutti, ma che il regista americano riuscisse addirittura a trovare il modo di omaggiarla-sbeffeggiarla all’interno di una vicenda riguardante il porno artigianalmente confezionato chi se lo sarebbe mai aspettato?
Proprio così, in "Zack & Miri make a porno", in realtà realizzato due anni prima della sua commedia a suon di pallottole "Poliziotti fuori - Due sbirri a piede libero" (2010), Smith storpia i nomi dei personaggi della fanta-saga cinematografica creata da George Lucas rischiando di renderli protagonisti di un’ipotetica parodia hard rientrante tra i progetti dei due amici conviventi del titolo, rispettivamente con le fattezze del Seth Rogen di "The green hornet" (2010) e della Elizabeth Banks di "The next three days" (2010).
Amici che, economicamente messi male e sommersi di debiti, decidono, appunto, di dedicarsi alla produzione indipendente di lungometraggi per adulti affiancati da alcuni conoscenti e con pochi soldi a disposizione, gettandosi alla ricerca di un set adeguato e nell’avventura degli improbabili casting a surreali aspiranti performer.
Quindi, tra "Dreaming" dei Blondie inclusa nella colonna sonora e il Jason Mewes noto per essere il Jay della filmografia smithiana qui nei panni del sessualmente dotato Lester, non mancano neppure una breve apparizione del maestro degli effetti speciali di trucco Tom Savini ed una un po’ più lunga del Dylan Dog cinematografico Brandon Routh, coinvolto in un esilarante dialogo con il Justin Long di "Die hard - Vivere o morire" (2007) durante una festa insieme a vecchi compagni di scuola.
E, senza dimenticare neppure frecciatine verbali a Paris Hilton e al serial televisivo "Lost", abbiamo anche la pornostar Katie Morgan e l’ex baby scandalo dell’hard Traci Lords – qui impegnata a fare bolle di sapone tramite una particolarissima procedura – incluse nel cast di quella che, capace di strappare non poche risate già a partire dai primi minuti di visione, si rivela essere una delle prove più felici del solitamente sopravvalutato autore dei due "Clerks", il quale sembra aver notevolmente migliorato la capacità di giostrare gli eccessi di volgarità al fine di condurre all’immancabile risvolto con morale annessa.
Perché, al di là dell’infinità di parolacce e di sequenze piuttosto esplicite di sesso, quello che Smith propina è fondamentalmente un velocissimo e divertente film sull’amore, destinato a ribadire il bisogno che qualcuno ci mostri ciò che da soli non riusciamo a vedere.

La frase: "Il porno è fatto di questo: fantasie".

Francesco Lomuscio

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