Rogue - Il solitario
Senza perdere tempo, si comincia immediatamente con una serrata sequenza d’azione che vede protagonisti l’agente dell’FBI Jack Crawford ed il suo collega orientale Tom Lone, rispettivamente interpretati dal Jason Statham della serie "Transporter" e dal Terry Chen di "Io, robot".
E non passano molti minuti per giungere al momento in cui Tom e i suoi familiari vengono sterminati dallo spietato killer Rogue, con le fattezze del campione di arti marziali Jet Li di "Danny the dog", scatenando la furia vendicativa di Jack, il quale, pur di scovarlo, si getta a capofitto in una guerra per il territorio tra un capo della mafia cinese e un boss giapponese della Yakuza.
Quindi, il primo lungometraggio di Philip G. Atwell, proveniente dall’universo dei videoclip e della pubblicità, tende in un primo momento ad articolarsi sulla costruzione separata dei due protagonisti-antagonisti (già visti insieme, tra l’altro, in "The one" di James Wong), simili nei modi di agire in quanto entrambi propensi a poche parole e molta violenza, anche se Li, stranamente, sembra sfruttare in questo contesto più la pisola che le sue invidiabili doti atletiche.
E, mentre l’efficace montaggio di Scott Richter (nel curriculum "Dirty dancing 2" e "Il collezionista di occhi") azzarda perfino colte analogie, l’azione risulta dosata a dovere, con cadaveri sparsi ovunque e la macchina da presa sapientemente domata nei momenti di dialogo e lasciata tranquillamente sguazzare in quelli carichi di adrenalina, fino all’attesissimo incontro-scontro tra Jack e Rogue.
Però, se buona parte della riuscita dell’operazione è riconducibile all’ottimo lavoro svolto dagli stuntmen e dallo storico coreografo di arti marziali Corey Yuen, bisogna attendere l’epilogo della vicenda per poter apprezzare pienamente lo script ad opera dei due esordienti Lee Anthony Smith e Gregory J. Bradley, che, con un paio di risvolti finali totalmente inaspettati, non solo conferisce al lungometraggio un atipico tocco quasi autoriale, ma dimostra di saper giocare in maniera originale ed intelligente con gli abusati clichè del buddy movie alla "Arma letale" e "48 ore".
La frase:
- "In Giappone eri morto da un pezzo"
- "Non siamo in Giappone".
Francesco Lomuscio
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