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Vertical Limit
Film d'azione con tutta l'avventura e la suspence necessaria per appassionare il pubblico, amante del genere.
Il celebre regista di Goldeneye e di La maschera di Zorro, Martin Campbell, ha ambientato il suo film tra le ripide pareti della vetta più difficile del mondo, il K2, per raccontare la storia del giovane scalatore Peter Garrett - interpretato da Chris O'Donnell - che decide di intraprendere la difficilissima scalata per soccorrere la sorella intrappolata in una caverna di ghiaccio a 8.000 metri di quota. Peter deve affrontare moltissimi ostacoli prima di raggiungere Annie: pur aiutato da un gruppo di volontari, provetti scalatori, tra i quali spicca Montgomery Wick - alias Scott Glenn -, la montagna non mancherà di rendere quasi impossibile l'impresa.
Il K2 è infatti la seconda vetta più alta del mondo, dopo l'Everest, ma ha indubbiamente il primato nella difficoltà di scalata. "Tutta la montagna ha una pendenza del 45% e il tasso di mortalità è altissimo, confida Campbell in un'intervista. Per 10 persone che arrivano in cima ne sono morte almeno 7. È per questo che anche nel mio film il numero dei morti è così alto. Volevo sottolineare realisticamente quanto sia pericolosa una scalata simile". Al progetto e realizzazione del film hanno partecipato famosissimi scalatori come Ed Visteurs - che scalò il K2 nell'estate del 1992 - Roger Vernon e Barry Blanchard; oltre a seguire tutte le fasi della lavorazione per controllare che le azioni fossero il più veritiere possibile, si sono anche occupati del training di 4 settimane previsto per gli attori, perché fossero più che convincenti nelle vesti di provetti scalatori.
La troupe ha girato soprattutto in Nuova Zelanda, sulla catena montuosa delle Remarkables, dov'è stato ricreato il campo base del K2, e sulle pendici del Monte Cook, per alcune scene d'azione non particolarmente pericolose.
Le azioni d'effetto sono state invece coreografate e realizzate in studio. "Per non rischiare di mettere in pericolo la vita degli attori è inevitabile che le scene più difficili vengano costruite attraverso una combinazione di studio ed esterni. Inoltre per le scene di questo tipo era prevista anche una parte di effetti speciali realizzata al computer. Abbiamo inserito digitalmente anche le riprese effettuate sul K2 da una piccola unità inviata prima dell'inizio del film". Il risultato è indubbiamente straordinario. La montagna è la vera protagonista e la storia personale degli uomini che tentano di scalarla è solo un contorno che anima di sentimento la vicenda.
Ma una cosa è certa: si resta col fiato sospeso dall'inizio alla fine.
Valeria Chiari
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