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Velocità Massima
Daniele Vicari sembra aver fatto suo uno dei più vecchi proverbi del mondo: "Done e motori, gioie e dolori". Il protagonista della storia è Claudio (Cristiano Morroni) un giovane mago dei motori deciso a diventare meccanico a dispetto del padre che lo vorrebbe impiegare nella sua ditta di autodemolizioni. Claudio inizia così come apprendista nell'officina di Stefano (Valerio Mastandrea / "Zora la Vampira") che ha immediatamente capito che il ragazzo ha talento. Dopo aver acquisito un certo affiatamento lo introduce nel mondo delle corse clandestine della Capitale dove iniziano a farsi un nome a dispetto di Fischio (Ivano De Matteo / "Ultimo Stadio") l'attuale boss dell'Obelisco.
La vita di Stefano è dominata dalla loro passione per i motori, le modifiche e, soprattutto le corse, ma non è lo stesso per Claudio che invece inizia ad allontanarsi dall'amico dopo aver conosciuto Giovanna (Alessia Barela / "Lucignolo") una ragazza che, come lui, sembra avere delle aspirazioni maggiori.
Claudio ruba sempre più tempo al lavoro per frequentare Giovanna, proprio in un momento in cui Stefano si trova in gravi difficoltà finanziarie; l'unico modo per uscirne sarebbe vincere una gara per la quale, però, occorre preparare al maglio una vecchia Ford completamente modificata.
L'ansia ed il nervosismo tra i due crescono, alimentati dalla presenza di Giovanna.
Una pellicola del genere non può fare a meno di confrontarsi con un caposaldo quale "The Fast and the Furious" di Rob Cohen dove le vere protagoniste erano le auto; al contrario il film di Vicari punta i riflettori sugli uomini e sulle loro motivazioni, con uno spirito tipicamente italiano, non per nulla è stato detto che "l'automobile è parte integrante dell'educazione dell'italiano".
Se questo può dare maggior profondità all'opera, di contro risulta penalizzante sul piano della spettacolarità; le scene delle corse si limitano a delle riprese in soggettiva ed a qualche passaggio dei bolidi vicino alla macchina da presa, ma nulla di più.
Anche il plot è decisamente banale, nemmeno un po' al di sopra della normale fiction televisiva, ad eccezione del personaggio di Giovanna e del finale. Comunque rendiamo atto a Vicari che non si mette a fare il solito moralismo o a giudicare né i personaggi, né il mondo in cui si muovono, ci mostra le loro essenze lasciando a noi la possibilità di trarre giudizi, cosa che dovrebbero fare anche molti cineasti.
Valerio Mastandrea si trova completamente a proprio agio in un ruolo che sembra gli sia stato cucito addosso ed anche il giovane Cristiano Morroni se la cava egregiamente. Discorso a parte merita la Barela che dovendo indossare dei panni particolarmente scomodi deve sforzarsi di rendere credibile il personaggio.
La frase: "Bisogna cambia' le candele."
"Tutto qua'?
"Bisogna cambia' le candele pe' ariva' allo sfascio!"
La chicca: la filosofia di Stefano su come trattare e donne, che peraltro applica alla lettera.
Indicazioni: Per i fans del gergo romano e delle auto.
Valerio Salvi
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