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Un paese quasi perfetto











Il nuovo film di Massimo Gaudioso, “Un paese quasi perfetto”, vede tra i suoi interpreti Fabio Volo, Silvio Orlando, Carlo Buccirosso, Nando Paone (“Benvenuti al Sud” di cui il regista aveva curato la sceneggiatura) e Miriam Leone.
Incentrato sugli abitanti di un paese che si potrebbe definire quasi utopico, la pellicola racconta una storia basata sulla ricerca di un medico a Pietramezzana, luogo inventato sperduto nelle suggestive Dolomiti lucane, da parte dei suoi cittadini, i quali vivono con una cassa integrazione che minaccia di trasformarsi presto in disoccupazione permanente dopo la chiusura della miniera, unica fonte di lavoro. L’apertura di una fabbrica sembra l’unica soluzione per ottenere nuovamente un incarico a tempo pieno, ma - per essere aperta - è necessario che in paese vi sia un dottore. Un giorno, per caso, arriva nella cittadina Gianluca Terragni, un rampante chirurgo estetico milanese appassionato di Cricket. Riusciranno gli abitanti, tra cui emergono Domenico Buonocore, Nicola - soprannominato Bancomat -, Michele e l’affascinante Anna, a convincere l’uomo a diventare il loro medico? L’importante è che egli prenda la decisione giusta: restare.
Il lungometraggio di Gaudioso, remake del film franco-canadese “La grande seduzione” e del “Doc Hollywood” con Michael J. Fox, è ideale per passare una serata tranquilla e spensierata con la famiglia o tra amici, in quanto è molto divertente, anche se - in realtà - permette di riflettere su alcune tematiche importanti, che spesso non vengono prese in considerazione dai più. Uno di questi temi è sicuramente il prorompente senso di appartenenza a una determinata realtà, comunità, paese. Se, infatti, molti cittadini avevano deciso di lasciare il loro paese natale, altri - i più legati alle loro origini - non demordono, cercando di sopravvivere in un ambiente che sembra averli abbandonati, ma per il quale provano un amore incommensurabile. Altra tematica di grande rilievo è la consapevolezza che l’unione fa la forza, che insieme si possono superare anche gli ostacoli più imponenti. Nel film infatti tutti gli abitanti, solo 120, si attivano per rendere il piccolo borgo in cui vivono un paese perfetto, in modo da indurre il dottore ad innamorarsi del luogo e non lasciarlo mai più, nonostante il suo fare decisamente snob. In questo contesto prenderanno vita alcune scene esilaranti, divertenti, ma non molto originali rispetto a quelle che siamo abituati a vedere ultimamente nelle commedie italiane.
Ultimo, ma non meno importante, è il tema della forza di volontà, che spinge i cittadini a non arrendersi mai, neanche quando l’obiettivo pare essere decisamente arduo. Il regista Gaudioso, viste le potenzialità dell’idea di fondo, avrebbe potuto fare molto di più, anche se si denota un certo interesse nella caratterizzazione dei diversi personaggi, come abbiamo potuto notare anche in “Benvenuti al Sud”, pellicola alla quale egli si è ispirato per renderli al meglio, anche se non sempre c’è riuscito.
A farla da padrone nel film è sicuramente il trio guidato da Silvio Orlando, che - oltre a essere perfettamente in parte - impersona la figura dell’uomo che non si perde mai d’animo e continua la sua lotta per la conquista di una dignità che aveva perso circa otto anni prima, ma anche quella dell’unico uomo che in fin dei conti sembra avere una coscienza. Di recente abbiamo visto Fabio Volo in “Figli delle Stelle”, nel quale aveva un ruolo piccolo e non era riuscito a dare il meglio di sé, ma - in questa occasione - lo scrittore e attore sembra calzare i panni del medico con molta nonchalance, probabilmente perché si tratta di un personaggio che vede vicino a lui, al suo modo di essere o a colui che sarebbe sempre voluto diventare. Carlo Buccirosso, il quale impersona Nicola - un uomo che per aiutare i suoi amici farebbe qualsiasi cosa -, ha dato prova di non aver mai perso quella vena comica che gli appartiene da sempre. Hanno contribuito a rendere il film godibile anche la bella Miriam Leone nel ruolo di Anna, che non accetta compromessi e conserva i suoi valori più nobili, Nando Paone e tutti gli altri attori presenti nel cast.

La frase:
"Sono piccole bugie a fin di bene".

a cura di Rosanna Donato

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